Matrimonio civile o religioso: differenza, cosa cambia e qual è riconosciuto
Che cos’è il matrimonio civile e il matrimonio religioso (concordatario e acattolico) secondo la legge italiana. Qual è la differenza sostanziale tra essi.
In un’epoca in cui i matrimoni non sono più una costante per il percorso di vita di molte persone e in cui sempre più spesso entrano in crisi, producendo separazioni e divorzi, appare però utile richiamare quelle che sono le differenze tra matrimonio civile o religioso. Anche per chiarire meglio agli interessati cosa sapere, se ci si accinge a compiere questo delicato passo.
Che cos’è il matrimonio civile?
Prima di fare luce sulle differenze rispetto al rito religioso, vediamo cos’è il rito civile. Esso è svolto innanzi all’ufficiale dello stato civile in Comune (il quale può essere il sindaco o un delegato) e, sul piano delle fonti normative, sono le leggi dello Stato a disciplinarlo. Tale tipo di rito è preceduto dalle cosiddette pubblicazioni, richieste dai futuri sposi (o da delegati) e con le quali l’ufficiale di stato civile informa la collettività del futuro matrimonio. È essenziale ricordare che da tale tipo di rito derivano precise conseguenze disciplinate dagli articoli 143 e seguenti del Codice Civile, riguardanti sia i rapporti personali, sia i rapporti patrimoniali tra i coniugi.
Che cos’è il matrimonio religioso concordatario?
Alternativo al matrimonio civile è quello religioso concordatario, cioè svolto con rito cattolico innanzi al sacerdote. È un tipo di matrimonio religioso che è disciplinato da quanto sancito negli Accordi Lateranensi tra Stato e Chiesa cattolica. Ci si riferisce al noto Concordato del 1929, su cui poi sono intervenute modifiche nel 1984. La peculiarità del rito concordatario è che segue le norme del diritto canonico, ma, in un secondo tempo a seguito di trascrizione nei registri dello stato civile, acquista anche i cosiddetti effetti civili (divenendo equivalente al matrimonio civile). Un matrimonio religioso a cui non conseguisse anche la trascrizione, resterebbe irrilevante per il diritto civile italiano. In queste circostanze, si parlerebbe di matrimonio canonico.
Essendo definito rito concordatario, il sacerdote, durante il rito, ha anche l’obbligo di leggere agli sposi gli articoli del Codice Civile relativi ai reciproci diritti ed obblighi, anche verso i figli. Ovviamente, deve ricordare loro che l’unione potrà produrre anche effetti civili e quindi giuridici. Dopo la celebrazione del rito, il sacerdote dovrà redigere due originali dell’atto di matrimonio e farne avere uno all’ufficiale di stato civile. Quest’ultimo poi dovrà trascriverlo.
Che cos’è il matrimonio religioso acattolico?
Oltre ai due tipi citati sopra, esiste un ulteriore tipo di matrimonio. È il matrimonio religioso acattolico, celebrato secondo il rito di una religione diversa da quella cattolica, però ammessa dallo Stato. Tale rito è, in pratica, un particolare tipo di matrimonio civile, che è disciplinato dalle norme sul matrimonio civile. Ciò che cambia è il soggetto designato alla celebrazione, che qui è il ministro di un certo culto, al posto dell’ufficiale di stato civile. Occorre specificare che il matrimonio acattolico, affinché acquisti effetti civili, deve però essere trascritto anch’esso.
In conclusione, appaiono piuttosto chiare le differenze tra rito civile e religioso (concordatario o acattolico). Il matrimonio civile segue interamente le regole civilistiche ed è celebrato nei locali dell’amministrazione comunale; il matrimonio religioso è celebrato invece da un ministro di culto e ha sempre bisogno della trascrizione per produrre effetti civili. Altrimenti resterà un mero matrimonio religioso.
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