Manuel Bortuzzo potrebbe camminare, wireless Stimo. Come funziona

Una tecnica rivoluzionaria potrebbe aiutare Manuel Bortuzzo a riprendere a camminare. Si tratta della tecnica Stimo, ecco come funziona.

Manuel Bortuzzo potrebbe tornare a camminare
Manuel Bortuzzo potrebbe camminare, wireless Stimo. Come funziona

Manuel Bortuzzo potrebbe tornare a camminare. Il condizionale è d’obbligo e non si intende in alcun modo alimentare facili illusioni. L’aiuto verrebbe da un innovativa tecnica sperimentale basata su una stimolazione wireless. Questa sarebbe attuata da un dispositivo simile a un pace-maker. Della novità ha parlato il neurofisiologo Grégoire Courtine all’Ansa. La tecnica è stata elaborata e messa a punto con la collega Jocelyne Bloch presso il Policlinico universitario di Losanna.

Per il caso specifico di Manuel Bortuzzo, al momento, è forse prematuro parlarne. Ma una speranza, seppur cauta, l’accende lo stesso Courtine. Il nuovo metodo, che prevede la stimolazione elettrica senza fili del midollo spinale, potrebbe tuttavia essere una soluzione per il nuotatore vittima di un agguato a Roma a inizio febbraio. La tecnica sarà presentata giovedì 4 aprile presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS in occasione di un convegno.

Manuel Bortuzzo potrebbe tornare a camminare?

Al momento la nuova tecnica wireless Stimo (da STImulation Movement Overground) ha consentito a 6 persone paraplegiche di tornare a muovere le gambe e riprendere così a camminare. Il prossimo anno la tecnica sarà invece sperimentata su pazienti con lesioni spinali recenti. Manuel Bortuzzo potrebbe essere tra i papabili a essere inserito in questo trattamento? Forse è troppo presto per dirlo, perché il caso di Manuel è complesso, ha affermato Courtine, visto che la lesione spinale è causata da un proiettile.

Manuel Bortuzzo e la tecnica Stimo wireless: ecco come funziona

In ogni caso Cortuine ha detto all’Ansa, “sulla base dei dati a oggi noti, Manuel potrebbe rientrare nella tipologia di casi potenzialmente rispondenti al trattamento”. Inoltre ha parlato di un “miglioramento della funzione neurologica” nei pazienti che si sono sottoposti alla nuova metodologia e sono tornati a camminare. “Per 2 dei 6 pazienti si è registrato un miglioramento del controllo della funzionalità degli arti anche quando la stimolazione elettrica veniva spenta”.

I prossimi step saranno finalizzati all’ottimizzazione dei dispositivi e all’introduzione di una modalità da remoto per gestire i comandi di stimolazione attraverso dispositivi Apple, come iPhone o iWatch. I risultati positivi sono emersi su pazienti che avevano lesioni spinali “vecchie”, ma i test sui topi “hanno dimostrato che un utilizzo della tecnica su lesioni recenti dà risultati notevolmente migliori”. Dal 2020, quindi, partiranno le sperimentazioni su pazienti con lesioni spinali più recenti. In caso di esito positivo, la tecnica potrebbe essere a disposizione di tutti entro un quinquennio.

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