Decreto crescita 2019: modifiche testo, cosa contiene l’ultima bozza
Cosa continene la bozza del decreto crescita che approverà il Consiglio dei Ministri. Le misure tra il sì di Confindustria e lo scetticismo dell’Europa
Siamo alla vigilia del Consiglio dei Ministri che dovrebbe portare all’approvazione del decreto crescita di quest anno. L’obbiettivo del decreto legge è di dare nuovi stimoli e prospettive di crescita all’economia. Lo stesso che ha spinto all’emanazione dello sblocca cantieri.
Ci sta lavorando da tempo il ministro Tria e sarà al centro del prossimo DEF. Si tratta di un provvedimento molto atteso, soprattutto visti i dati scoraggianti sull’economia che stanno circolando ultimamente, con il PIL fermo e il debito pubblico che aumenta.
Cosa prevede l’ultima bozza del decreto
Tra le novità del decreto crescita, la proroga del super ammortamento per il 2019. Riguarda i soggetti, imprese o liberi professionisti, che investano in beni strumentali nuovi.
Correzioni sull’IRES: sparisce la diminuzione della tassa al 15% prevista dalla legge di bilancio. Ciò dovrebbe portare allo stato risparmi per circa due miliardi di euro.
Le novità riguardano anche il bonus casa per le imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e uno stop allo sfruttamento dell’italian sounding. Nasce poi il marchio storico di interesse nazionale e anche un nuovo tipo di società, la SIS. La società di investimento semplice potrà investire solamente in start-up quotate e sarà esente dalle tasse dei redditi da capitale.
Mini tassa per chi decide di tornare in Italia dopo un periodo di due anni all’estero.
Trova spazio anche un altro condono fiscale: la rottamazione cartelle bollo auto, IMU, TASI e TARI per tutti gli enti locali che non hanno usato l’ex Equitalia.
I primissimi commenti sul decreto crescita
“Il Dl crescita, insieme allo sblocca-cantieri, potrebbe essere determinante se è una operazione massiva e rilevante per il Paese, ci auguriamo che lo sia“. Queste le parole del numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia.
Resterà da convincere l’Europa. Intervistato da Fazio a “Che Tempo Che Fa”, Juncker ha infatti affermato la scorsa settimana:”Tutti noi riteniamo che la crescita arriverà allo 0,2 per cento, cioè allo zero. Sarà una sorta di stagnazione. Il che vuol dire che i problemi dell’Italia continueranno a crescere“.
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