Libia, ultime notizie: le truppe di Haftar puntano Tripoli

Pubblicato il 5 Aprile 2019 alle 15:47 Autore: Michele Mastandrea

Libia: avanzata dell’esercito di Bengasi da sud e ovest. Tripoli si prepara a difendersi. Le reazioni internazionali al colpo di mano di Haftar.

Libia, ultime notizie: le truppe di Haftar puntano Tripoli
Libia, ultime notizie: le truppe di Haftar puntano Tripoli

Il generale Khalifa Haftar ha ordinato alle truppe dell’Esercito Nazionale Libico, sotto il suo comando, di procedere in direzione Tripoli. La capitale libica è attualmente sotto il controllo del governo di Hafez Al Serraj, riconosciuto dalla comunità internazionale.

Dopo diversi anni di incertezza politica e di minacce di guerra, la mossa di Haftar sembra dunque essere intenzionata a smuovere gli equilibri relativi alla capitale. Le sue truppe stanno attaccando da sud e da ovest; in questo momento sono ferme a circa 60 chilometri da Tripoli.

Sin dalla caduta di Gheddafi nel 2011 la situazione politica in Libia è stata fortemente incerta. Il paese si è trovato diviso tra due autorità contrapposte: quella di Tripoli (riconosciuta dalla comunità internazionale) e quella di Bengasi. D’altra parte, il sud del paese è stato amministrato de facto da decine di clan e tribù. Divenendo snodo centrale delle rotte migratorie internazionali e del traffico di esseri umani. Nel sud sono presenti anche installazioni petrolifere cruciali per l’economia libica.

Libia, l’avanzata militare di Haftar

Nel 2017 la maggior parte del sud è passata sotto il diretto controllo di Haftar. Il quale sembra ora in procinto di effettuare le sue ultime campagne militari. Strategica in questo senso è stata la conquista della città di Gharyan, che permette di controllare la grande pianura che conduce a Tripoli, 80 chilometri più a nord. Ma una milizia legata ad Haftar ha anche messo in campo un tentativo, poi fallito, di occupare un checkpoint a 27 chilometri ad ovest di Tripoli. Un obiettivo strategico al fine di tagliare i collegamenti della capitale libica con la Tunisia, isolando ancora di più al-Serraj.

Ad opporsi ad Haftar dal punto di vista militare saranno senza alcun dubbio le potenti milizie di stanza a Misurata, fedeli al governo anche ai tempi a Gheddafi e oggi vicine ad al-Serraj. Contro Haftar si sono mobilitate anche delle milizie leali al governo di Tripoli ma di stanza a Zawiya. Da parte sua al-Serraj si è dichiarato pronto a difendere Tripoli da chi agisce fuori dalla legittimità internazionale. Il suo Ministro dell’Interno ha parlato di stato di massima allerta.

Libia, le reazioni internazionali

Obiettivo del generale dell’est sembra più che altro quello di guadagnare campo sul terreno. Difficilmente riuscirà infatti dal punto di vista militare nei suoi intenti, date le attuali forze a sua disposizione. Haftar punta così ad incrementare il suo rapporto di forza in vista di future trattative politiche. A partire dalla conferenza ONU sul futuro della Libia che si terrà tra 14 e il 16 aprile prossimi a Ghadames, nel sud-ovest del paese. Non è detto però che data la situazione la conferenza non venga rimandata.

Infatti, la decisione di Haftar ha, come preventivabile, fatto partire una escalation di reazioni politiche. Facendo schierare le principali potenze internazionali. La Russia ha dichiarato di non essere in alcun modo dietro alla decisione di Haftar e di voler evitare che si verifichi uno spargimento di sangue. Anche la Francia, come la Russia ritenuta relativamente vicina al generale dell’est, ha dichiarato di aver alcun ruolo nella vicenda. La stessa Parigi ha espresso in un comunicato congiunto insieme ad Italia, Usa, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti la sua preoccupazione per l’evoluzione degli eventi e un appello ad evitare un confronto militare.

Libia, Haftar sorprende anche le Nazioni Unite

Solo mercoledì il Segretario Generale Antonio Guterres era volato nel paese per cercare di organizzare un nuovo incontro tra le parti in causa. Haftar ha così sorpreso anche le Nazioni Unite, di fatto abiurando alla volontà di trovare una mediazione politica come discusso inoltre lo scorso mese in un incontro ad Abu Dhabi a cui aveva partecipato anche al-Serraj. Va detto che gli Emirati, così come l’Egitto, sono molto vicini ad Haftar. Soprattutto a causa della sua opposizione feroce agli islamisti che ha portato molti a paragonarlo al generale Al-Sisi.

Appreso dell’offensiva di Haftar, Guterres ha ribadito la necessità di una soluzione politica e non militare alla questione libica. Guterres dovrebbe vedere Haftar nella giornata di oggi, per poi raggiungere Tobruk. Qui incontrerà alcuni deputati della Camera dei Rappresentanti, membri dell’amministrazione parallela che fa capo a Bengasi e che è legata a doppio filo ad Haftar. Questa sera intanto si riunirà al Palazzo di Vetro l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in un meeting straordinario. Richiesta dalla Gran Bretagna, la riunione vedrà l’inviato ONU in Libia Salamè fare il punto della situazione.

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L'autore: Michele Mastandrea

Nato nel 1988, vive a Bologna. Laureato in Relazioni Internazionali all'università felsinea, su Termometro Politico scrive di politica estera ed economia.
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