Confermato lo slittamento di tre mesi della pensione anticipata per chi svolge mansioni gravose e usuranti. La risoluzione della problematica era attesa con la conversione in legge del decreto che introduce Quota 100 e Reddito di Cittadinanza.
Pensione anticipata 2019: irrisolto lo slittamento per i gravosi
Il problema che il Dl 4/2019 doveva sciogliere è causato dalla combinazione del blocco degli adeguamenti alla speranza di vita contestuale all’introduzione delle finestre mobili trimestrale, a partire dal primo gennaio di quest’anno, per andare in pensione in anticipo.
Chi svolge mansioni usuranti e gravose, grazie alla Legge di Bilancio 2018, non era più sottoposto all’adeguamento dei requisiti contributi alla speranza di vita; ciò almeno fino al 31 dicembre 2020.
Dunque, si manteneva il minimo di contributi necessari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini; 41 anni e 10 mesi per le donne il minimo di contributi necessari.
Con le modifiche apportate negli ultimi mesi, oltre a non dover essere titolare di Ape sociale, chi svolge lavori usuranti e notturni può ottenere il pensionamento anticipato con un minimo di 30 anni di contribuzione di cui la metà maturata svolgendo attività gravosa; in alternativa, bastavano 7 anni di attività gravosa svolta negli ultimi 10 anni lavorativi.
Pensione anticipata 2019: problema causato dalle finestre trimestrali
Ora, da sottolineare che il blocco dell’adeguamento alla speranza di vita fino al 31 dicembre 2026 disposto con il Dl 4/2019 è, in generale, positivo. Tuttavia, non cambia molto per chi svolge mansioni usuranti e gravose.
Tra l’altro, l’introduzione delle finestre trimestrali, tramite lo stesso Dl 4/2019, ha messo ulteriormente in difficoltà gli addetti a mansioni gravose che volevano andare in pensione. Infatti, in base alla combinazione di questo meccanismo con quello legato alla dispensa, chi ha maturato i requisiti contributivi per la pensione anticipata entro gennaio dovrà comunque aspettare il mese di aprile per ricevere il primo assegno previdenziale.
Con la dispensa posta a fine dicembre 2020, invece, e senza finestre mobili, non avrebbe dovuto aspettare oltre febbraio.
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