Gli italiani sono consapevoli del fatto che viviamo un periodo di crisi della natalità, e secondo SWG hanno le idee piuttosto chiare sulle soluzioni che potrebbero essere messe in atto.
La maggioranza relativa, il 41%, pensa che le imprese debbano permettere orari più flessibili per i genitori, per esempio incrementando il part time.
Poi, con il 37% segue il taglio delle tasse, soluzione preferita in particolare tra i 25-34enni.
Solo al terzo posto, con il 35%, un contributo diretto per ogni figlio. Il 29% vede prioritario l’aumento del numero di asili nido.
Gli intervistati, 1000 soggetti con metodo CATI-CAMI-CAWI, pongono la misura al quinto posto sul totale, ma sono comunque molto favorevoli a un taglio dell’IVA sui prodotto per neonati. Il 41% si dice molto d’accordo, il 37% abbastanza. Solo il 14% è contrario.
E questo non rappresenta una sorpresa. Così come non stupisce il 64% di favorevoli all’ipotesi di un sistema di tassazione che diminuisca con l’aumento del numero di figli. Meno scontato è il fatto che a essere favorevoli siano soprattutto gli ultra-65enni, tra cui coloro che sono d’accordo con l’ipotesi sono il 64%. Il 25% è poco o per nulla d’accordo con la misura.
Sondaggi politici SWG, sì a sgravi fiscali per le aziende che assumano donne
Il 59% degli italiani poi è a favore di sgravi fiscali per quelle aziende che assumano donne. Il 21% è molto d’accordo, il 38% lo è abbastanza.
Infine il 57% vede di buon occhio anche un assegno universale di maternità. Con un 18% molto favorevole e un 39% che lo è abbastanza.
È chiaro che ognuna di queste misure costerebbe svariati miliardi, è per questo che la prima domanda verteva sulle priorità. E a quanto pare a essere preferito è l’intervento statale indiretto, con leggi sulla flessibilità delle imprese o sgravi fiscali più che assegni diretti. Tuttavia anche questi ultimi non sono disdegnati
Nota informativa:
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