“Il nostro Paese dovrebbe essere più attento al processo di formazione delle leggi qui a Bruxelles. Invece se ne parla solo alla fine, quando c’è da fare polemica“. Parla così David Sassoli, vicepresidente del Parlamento Europeo in quota PD, durante un incontro con i giornalisti italiani a Bruxelles in vista delle prossime elezioni europee.
Per l’ex giornalista del Tg1 sia il mondo politico, che quello della comunicazione, dovrebbero seguire con maggiore attenzione i meccanismi legislativi. “È proprio lì, all’inizio del processo di formazione di una norma che intervengono associazioni, lobby e interessi“.
Le stesse imprese italiane sono consapevoli dell’importanza del lavoro svolto a Bruxelles per il loro futuro. “Nella legislatura precedente qui erano presenti soltanto i grandi gruppi – spiega Sassoli -. Oggi, invece, se si fa una lista di imprese e interessi italiani presenti qui a Bruxelles si trovano la Cna e tanti piccoli e medi imprenditori“.
Sassoli: “Governo italiano poco presente in Europa”
A pesare di più, tuttavia, è l’assenza dell’esecutivo italiano.
“Non voglio misurare la presenza come termometro, per dire se si sta facendo bene o male, – dichiara l’europarlamentare – ma abbiamo incontrato il ministro Savona solo dopo 8 mesi di governo e ha detto che di questioni europee non se ne occupa perché lui si occupa della grande riforma dell’Unione europea“. E aggiunge: “Io faccio parte della commissione trasporti, la presidente dopo il caso del crollo del ponte Morandi a Genova chiese di avere in audizione Toninelli. Per ben due volte ha detto che sarebbe venuto e invece…“.
Secondo Sassoli, un atteggiamento del genere mostrerebbe una certa miopia: “Il 65% dei provvedimenti su cui lavora il Parlamento nazionale è frutto del recepimento di quello che succede a Bruxelles. Forse tutti dovrebbero riservare più attenzione“.
Elezioni Europee, Sassoli: “Forse perderemo qualche seggio ma non ci saranno stravolgimenti”
Per le prossime elezioni europee David Sassoli conferma la sua candidatura, “forse come capolista, ma vedremo”, e prevede perdite contenute nello schieramento dei socialisti e democratici di Bruxelles. “Probabilmente avremo qualche seggio in meno, circa 25, ma non credo che cambieranno gli equilibri della Plenaria“, spiega Sassoli.
Del resto, fa notare il vicepresidente dell’Europarlamento, tutti i sondaggi in circolazione valgono per i gruppi esistenti oggi. “Alde probabilmente si scioglierà per creare un nuovo gruppo insieme a Macron – racconta l’europarlamentare-. Efdd scomparirà perché, anche se Ukip dovesse esserci, peserà l’assenza del Movimento 5 Stelle che ha creato un circuito indipendente”.
Pesano ancora troppo le incognite sul futuro assetto dell’Europarlamento. “C’è da capire il destino degli eurodeputati inglesi, dei socialisti rumeni e degli uomini di Orban all’interno del Ppe“, conclude Sassoli.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it