Brexit rinviata: proroga fino a ottobre, la data e l’accordo per le europee
Brexit rinviata fino al prossimo 31 ottobre. Se Theresa May non troverà un accordo entro il 22 maggio la Gran Bretagna parteciperà alle elezioni europee
A due giorni dalla scadenza concessa dall’Unione Europea al governo di Theresa May, e senza un accordo ratificato dal Parlamento inglese, la Ue ha accordato una nuova proroga per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.
La Brexit slitta di altri 6 mesi, fino al prossimo 31 ottobre. Ma il rinvio è flessibile. Vale a dire che se la Camera dei Comuni dovesse arrivare prima a un accordo, la Gran Bretagna potrà lasciare l’Unione prima del prossimo Halloween.
La proroga arriva dopo un vertice straordinario tenutosi a Bruxelles mercoledì 10 aprile. La decisione di convocare un nuovo Consiglio d’Europa era stata presa dal presidente Donald Tusk dopo l’emergere dell’impasse in cui era finito il governo britannico, incapace di fare approvare il proprio accordo in Parlamento.
Brexit rinviata: le richieste e la trattiva
La premier Theresa May aveva chiesto un rinvio fino al 30 giugno ma la necessità di trovare una soluzione definitiva alla coabitazione forzata tra Inghilterra ed Europa ha fatto slittare il termine.
Alla soluzione proposta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, un rinvio fino al marzo 2020, è stata preferita quella avanzata del presidente francese. Macron ha posto come limite ultimo per Brexit la fine del mandato dell’attuale presidente della Commissione, Jean Claude Juncker.
Insomma, quando si insedierà il nuovo governo dell’Unione, la questione dell’uscita della Gran Bretagna dovrà già essere archiviata.
“Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore. Non buttate via questo tempo“, è stato l’invito del numero uno del consiglio europeo, Donald Tusk, ai deputati inglesi.
Brexit rinviata: l’incognita delle elezioni europee
La premier britannica Theresa May si è detta fiduciosa di riuscire a far approvare l’accordo in Parlamento prima del 22 maggio. Se entro quella data la Gran Bretagna non avrà ancora ratificato il patto per l’uscita, il Paese dovrà necessariamente partecipare alle elezioni europee in calendario. Nel caso in si rifiutasse, l’uscita avverrà automaticamente il 1 giugno.
Riportare gli inglesi al voto per eleggere il prossimo Parlamento europeo “può apparire curioso, ma dura lex sed lex“, ha commentato il numero uno della Commissione Jean Claude Juncker.
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