Julian Assange è stato arrestato. Attualmente si trova in custodia alla stazione centrale di Scotland Yard a Londra.
L’arresto è conseguenza della revoca di asilo politico da parte dell’Ecuador. Dal 2012 Assange, giornalista australiano fondatore di WikiLeaks, era rifugiato presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra. Ma stamani il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno gli ha revocato l’asilo per “violazioni della convenzione internazionale”.
Ma cosa è successo? E soprattutto, chi è e di cosa è accusato il fondatore di WikiLeaks?
Julian Assange: chi è e di cosa è accusato
Julian Assange era rifugiato presso l’ambasciata dell’Ecuador di Londra dal 2012, mentre su di lui pendeva una richiesta di estradizione in Svezia perché accusato di violenze sessuali. Accuse da lui sempre negate e successivamente fatte decadere dalla stessa magistratura svedese.
La denuncia di molestie sessuali veniva mossa durante il polverone della pubblicazione da parte di WikiLeaks dei documenti riservati sull’operato del governo e della diplomazia statunitense, iniziata a novembre 2010. Secondo il giornalista, dunque, l’estradizione in Svezia lo avrebbe condotto direttamente all’arresto negli Stati Uniti. Per questo richiese asilo all’Ecuador, che già nel 2010 gli aveva offerto residenza “senza precondizioni” per poter “esprimersi liberamente”.
L’allora ministro degli Esteri ecuadoriano, Kintto Lucas, aveva dichiarato che il suo Paese era preoccupato per alcune delle presunte attività illegali degli americani in Ecuador. Attività che WikiLeaks era pronta a documentare.
Julian Assange: la revoca dell’asilo politico
Ma il presidente ecuadoriano Lenin Moreno, subentrato a Rafael Correa, il leader che aveva concesso asilo al fondatore di WikiLeaks, non ha più interesse a mantenere lo status di rifugiato per Assange. Già la scorsa settimana, non a caso, WikiLeaks denunciava che l’espulsione dall’ambasciata sarebbe avvenuta entro pochi giorni.
Ieri mattina, l’ex console ecuadoriano a Londra Fidel Narvaez affermava: “Con il nuovo governo, l’Ecuador non protegge più Julian Assange. Ormai il destino di Assange è solo nelle mani dell’opinione pubblica e della solidarietà che quest’ultima può assicurargli”. Narvaez ha parlato anche delle pressioni degli Stati Uniti sul governo ecuadoriano per la revoca della protezione al fondatore di WikiLeaks.
A questo si aggiunga quanto segnalato nei giorni scorsi da Kristinn Hrafnsson, l’attuale direttore di WikiLeaks. I filmati, le registrazioni audio e le fotografie di tutti gli incontri di Assange all’interno della sede diplomatica sarebbero finiti nelle mani sbagliate. Queste hanno chiesto a WikiLeaks 3 milioni di euro. In caso di diniego, minacciano di vendere tutte le documentazioni di cui sono in possesso.
Julian Assange: l’arresto
Così, stamani l’Ecuador ha revocato l’asilo politico ad Assange e la polizia londinese è immediatamente entrata nell’ambasciata e lo ha arrestato.
“Posso confermare che Julian Assange, 7 anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito“. Lo ha dichiarato il ministro dell’interno britannico, Sajid Javid. “Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge” ha concluso. La giustizia inglese mantiene infatti nei confronti del giornalista l’accusa di non essersi presentato in tribunale 5 anni fa per un’udienza riguardante la sua cauzione.
Adesso, si aprirà la battaglia legale per l’estradizione negli Usa. Ieri l’avvocato del fondatore di WikiLeaks, Jennifer Robinson, ha infatti confermato che c’è già un mandato di arresto per Julian Assange negli Usa: “Lo sappiamo fin dal novembre scorso – ha detto il legale – ed è coperto da segreto”.
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