Dopo più di 30 anni, sembra giunto al termine il tempo di Omar al Bashir. Infatti, l’esercito del paese africano avrebbe condotto un colpo di stato e deposto il Presidente del Sudan a quanto si apprende da diverse fonti internazionali; mesi fa sono iniziate delle proteste contro il Presidente che, adesso, almeno così pare guardando le prime immagini registrate sul luogo, si sarebbero trasformate in festeggiamenti.
Colpo di stato Sudan: Al Bashir agli arresti domiciliari
Nella mattinata di oggi, 11 aprile 2019, diverse agenzie di stampa hanno riferito di come alcuni veicoli militari abbiano fatto ingresso nella residenza del Presidente e al Ministero della Difesa. Successivamente, sono state interrotte le trasmissioni radio; dunque, l’esercito ha comunicato di dover fare un annuncio molto importante nelle ore seguenti.
Secondo la stampa internazionale, già 100 personalità legate al Presidente sono finite in manette e lo stesso Omar al Bashir sarebbe ora agli arresti domiciliari dopo aver rassegnato le dimissioni. Inoltre, sempre le fonti esteri riferiscono che l’intenzione dell’esercito sudanese – avrebbe già occupato l’aeroporto e le arterie principali della capitale Khartoum – è quella di formare un Consiglio di militari che guidi la transizione – di 2 anni – in vista della formazione del nuovo governo. Sarà sospesa anche la Costituzione.
Colpo di stato Sudan: le proteste degli ultimi mesi
Nel frattempo, sempre secondo la stampa internazionale, tutti i detenuti politici sarebbero stati rilasciati. Sin da dicembre, la popolazione sudanese è scesa in piazza per protestare contro il governo; partite dalla città di El Gadarif, le manifestazioni riguardavano la cancellazione del sussidio per l’acquisto del pane e, in generale, l’aumento dei costi relativi ai beni di prima necessità.
D’altra parte, dopo una violenta repressione portata avanti dalle forze di sicurezza “personali” di Omar Al Bashir, la protesta si è allargata coinvolgendo diverse aree del paese, fino ad arrivare alla capitale. Al centro delle rivendicazioni, quindi, sono finite le dimissioni del Presidente. Negli ultimi tempi, secondo alcuni testimoni, l’esercito si era più volte frapposto tra i manifestanti e le forze direttamente legate al governo.
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