Come evitare la visita fiscale Inps nei periodi di malattia
Si può evitare la visita fiscale Inps quando si è malati? La visita fiscale può essere un’ansia per i lavoratori dipendenti. Vediamo i casi di esonero.
La visita fiscale Inps può essere una fonte d’ansia per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato obbligati a rispettare le fasce orarie di reperibilità. Questo è un sentimento che non provano solo i furbetti dei weekend lunghi o delle assenze strategiche. Anzi, forse loro non provano ansia affatto. No, sono i lavoratori malati che hanno ragione a stare a casa che possono temere la visita di controllo. Perché durante determinati orari, sono costretti a restare a casa e ad aprire al medico fiscale qualora venga a bussare alla porta. Ma se in caso di febbre molto alta, il soggetto sta dormendo al letto e non sente nulla? Se l’emicrania è così forte che ha si è appisolato nella sua camera da letto al buio, tagliando i ponti con il mondo di fuori per qualche oretta? E se questo avviene proprio durante gli orari di reperibilità?
Visita fiscale Inps: orari di reperibilità
Ciò ci dà l’occasione per ricordare le fasce orarie di reperibilità, che ricordiamo essere distinte tra lavoratori privati e pubblici. Eccole di seguito.
- Lavoratori dipendenti privati.
- Mattina: 10-12;
- Pomeriggio: 17-19.
- Lavoratori dipendenti pubblici.
- Mattina: 9-13;
- Pomeriggio: 15-18.
Gli orari di reperibilità sono da rispettare anche durante i giorni festivi, i sabati e le domeniche. La visita fiscale può essere ripetuta anche più volte durante il periodo di malattia.
Visita fiscale Inps: i casi di esonero
Sono tre i casi di esonero dalla visita fiscale Inps, come stabilito dal decreto Madia. Andiamo a riportarli.
- Patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
- Causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al DPR n. 834/1981; ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto; (solo per i dipendenti pubblici)
- Stati patologici sottesi o connessi a situazioni di invalidità riconosciuta, in misura pari o superiore al 67%.
Esonero visita fiscale Inps: altri validi motivi
Ci possono essere anche altre cause di esonero. Queste possono ricondurre a ricoveri ospedalieri, oppure a visite mediche urgenti che non possono essere effettuate in altri orari differenti da quelli della reperibilità fiscale. Ciò dovrà però essere adeguatamente provato. Altra giustificazione valida riporta alla presenza di gravi motivi familiari o personali che hanno costretto il soggetto ad allontanarsi da casa e cause di forza maggiore. Anche per questi ultimi due motivi bisognerà presentare opportuna giustificazione, certificando la causa della propria assenza durante gli orari della visita fiscale, se il medico è venuto e non ha trovato il lavoratore al proprio domicilio. In ogni caso bisognerà avvisare tempestivamente (e preventivamente) l’azienda per la quale si lavora dell’allontanamento.
Esonero visita fiscale Inps: alcune precisazioni
Si ricorda che l’esonero non è dalla visita fiscale, bensì dall’orario di reperibilità. Ciò significa che l’Inps può effettuare controlli sui certificati medici e il soggetto assente, ad esempio, per cause di forza maggiore dovrà comunque sottoporsi alla visita fiscale presentandosi alla visita ambulatoriale.
Assenza alla visita fiscale Inps: sanzioni
Concludiamo questa panoramica sulla visita fiscale Inps elencando le sanzioni previste per chi trasgredisce la normativa. In caso di allontanamento ingiustificato dal proprio domicilio o di mancata risposta al medico fiscale giunto all’indirizzo prescelto, il lavoratore va incontro a queste conseguenze.
- Assenza alla prima visita: perdita del trattamento economico per i primi 10 giorni di malattia.
- Assenza alla seconda visita: oltre alla perdita del trattamento economico per i primi 10 giorni di malattia, è ridotto del 50% il trattamento economico relativo al periodo di malattia restante.
- Alla terza visita: l’indennità di malattia non è più erogata.
Qualora il comportamento del lavoratore sia ampiamente scorretto nei confronti dell’azienda, il datore di lavoro può decidere anche per il licenziamento per giusta causa. Quest’ultimo è tuttavia legittimato solo in caso di inadempienze e condotte particolarmente gravi da parte del lavoratore.
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