Il calcolo Isee 2019 è sbagliato, contiene errori e ciò influisce negativamente sul diritto di percepire il trattamento o la prestazione richiesta. Magari perché mancano i dati di un conto o di un qualsiasi altro elemento che contribuisce a modificare la ricchezza familiare. In ogni caso l’errore c’è, è evidente e bisogna correggerlo. Ma la domanda è: si può fare? Ovvero, si possono apportare delle correzioni, magari tramite modello integrativo? E quando si deve presentare un nuovo Isee?
Calcolo Isee 2019: cos’è, come si fa, a cosa serve
La dichiarazione Isee è un adempimento delicato per il contribuente. Chi lo fa in autonomia ha sempre il timore di sbagliare (o dimenticare) qualcosa. Anche affidandosi a un Caf il timore non va via: dopotutto, come fidarsi al 100%. È una paura recondita, difficile da indagare, ma insita nell’animo umano. Anche perché poi non si vorrebbe andare incontro a eventuali sanzioni o farsi respingere una prestazione per cui si è fatta richiesta. La dichiarazione Isee deve infatti contenere tutti i dati relativi alla ricchezza familiare. E quindi tutte le voci reddituali e patrimoniali che contribuiscono a questo elemento: dai redditi agli immobili posseduti, dai prodotti finanziari di cui si è titolari ai beni mobili, senza dimenticare altre voci che contribuiscono a spostare l’asticella del reddito familiare.
Insomma, i dati da inserire sono tanti ed è in base a questi che viene effettuato il calcolo Isee, che poi darà o meno diritto a ricevere una prestazione. Certamente l’Isee precompilato 2019, grazie ai dati già in possesso da parte dell’Agenzia delle Entrate e dall’Inps, risolverà dimenticanze e altri rischi del genere. Ma per questo si dovrà attendere settembre 2019. In tempo di richieste di reddito di cittadinanza, invece, il calcolo Isee è fondamentale per potere avere diritto alla prestazione e non incorrere in eventuali sanzioni.
Calcolo Isee 2019 sbagliato: si può correggere?
Ci si accorge di un errore nel calcolo Isee. Si può correggere? La risposta è affermativa. Le soluzioni da praticare sono due:
- Presentare una nuova dichiarazione;
- Presentare l’Isee integrativo.
Ogni Isee è sotto la lente di ingrandimento del fisco. Gli accertamenti che rilevino informazioni false o errate potrebbero portare il contribuente ad affrontare importanti sanzioni. Tralasciando le informazioni volutamente false (truffare volontariamente sull’Isee può portare a conseguenze penali) concentriamoci sui semplici errori e dimenticanze.
La dichiarazione può essere compilata autonomamente o con l’aiuto dei Centri di assistenza fiscale. La dichiarazione viene poi inoltrata all’Inps, che entro 10 giorni invia il calcolo Isee in base ai dati ricevuti, integrandoli o incrociandoli con quelli già presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate o dell’Anagrafe tributaria. Da questo incrocio di dati è possibile che emergano alcuni errori involontari o dimenticanze. Da qui l’invio della segnalazione al contribuente, che può ignorarli (ma la possibilità di non ricevere l’agevolazione è alta) o correggerli.
Calcolo Isee 2019 sbagliato: come fare le correzioni
In caso di calcolo Isee sbagliato e di dati errati, è possibile correggere richiedendo la rettifica della dichiarazione tramite l’apposito modello integrativo FC3, quadro FC8, ovvero l’Isee integrativo. I dati corretti andranno riportati nella Sezione II. L’inoltro all’Inps sarà poi seguito da ulteriori 10 giorni di controlli e ricalcoli, dopodiché non sarà più possibile ricorrere all’Isee integrativo.
Tuttavia occorre precisare una cosa. Come riporta La Legge Per Tutti, “quando il quadro FC8 è presentato perché il dichiarante rileva inesattezze nei dati precedentemente non auto-dichiarati, ma acquisiti direttamente dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate o dell’Inps ai fini del calcolo Isee, gli enti effettuano un’ulteriore verifica negli archivi”. Se la discordanza resta, “le informazioni sono comunicate alla Guardia di Finanza per i controlli del caso”.
Nel caso la responsabilità dell’errore sia imputabile al Caf, l’operatore del Centro sarà tenuto alla rettifica Isee.
Calcolo Isee 2019 sbagliato: si può rifare?
Con il messaggio n. 261 del 19 gennaio 2017, l’Inps tratta nel dettaglio le attestazioni Isee con omissioni o difformità sul patrimonio mobiliare, elencandone gli aggiornamenti procedurali. L’Istituto informa che in caso di omissioni o difformità, in base a quanto riportato dall’articolo 11, comma 5 del DPCM n. 159/2013, chi richiede una prestazione per cui serve l’Isee ha due soluzioni davanti a sé.
- Presentare domanda per la prestazione avvalendosi dell’Isee che reca l’annotazione delle omissioni o difformità. In questa eventualità, l’Ente erogatore può richiedere al cittadino idonea documentazione che attesti la completezza e la veridicità dei dati indicati in dichiarazione. “La documentazione va richiesta esclusivamente dall’utente all’intermediario (Banca, Poste Italiane, etc.) che ha comunicato i rapporti finanziari all’Agenzia delle Entrate”.
- Presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, che comprenda le informazioni in precedenza omesse o diversamente esposte.
Ciò porta a una sospensione automatica dell’istruttoria della domanda (in caso di domanda nuova) o del pagamento della prestazione (nell’eventualità sia in corso). La sospensione sarà attiva finché l’utente non avrà scelto una delle due opzioni sopra riportate.
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