Due gagliardi ventenni sognano di scalare la classifica dei selficienti. Tra gente che precipita nel vuoto, si immola, viene divorata dai leoni, si schianta in macchina o viene arrotata, ieri è stata scritta la Storia.
Il drammatico contesto
Bologna, quasi le sei di pomeriggio. Il cielo è coperto, piazza Maggiore pullula di poliziotti; è il loro 167esimo anniversario. Ci sono gazebo, lunghi tappeti azzurri su cui fanno bella mostra le pantere. Tra queste spicca la famosa Lamborghini Huracan, attorno a cui sono radunati uomini e donne di ogni reparto, dalla scientifica ai NOCS. Tra curiosi e passanti c’è parecchia gente. All’improvviso, tutti i cani antidroga presenti cominciano ad abbaiare. La piazza piomba nel silenzio.
Il colpo di scena
I poliziotti si guardano attorno, cercano di capire. Un agente nota vicino alla Lamborghini due ragazzi inginocchiati che si fanno i selfie mostrando mazzette di soldi. Indossano felpa con cappuccio, braghe della tuta e scarpe da ginnastica, fanno gesti da rapper anni ’90 e sorridono. Sono così impegnati in questo shooting fotografico da non accorgersi che l’intera specie canina presente li punta a fauci spalancate e l’intero corpo di Polizia di Bologna li fissa. Un agente si avvicina, dubbioso. È possibile stia per succedere l’impensabile?, si domanda.
L’incredibile accade
Perché nessun celiaco va a vivere nel mulino bianco, nessun allergico si tuffa in un prato di margherite, nessuno piscia sui tralicci dell’alta tensione e soprattutto nessuno spacciatore è tanto idiota da presentarsi alla festa della polizia. È proprio un ragionamento elementare. Purtroppo “ragionamento elementare” e “selfie” non vanno d’accordo; dal 2011 ben 250 persone hanno dato la vita per avere tanti cuoricini su Instagram. Questi due ragazzi, però, sono la prova che si può migliorare. Così per gli amati cuoricini decidono di infilarsi alla 167esima festa della polizia con 72 grammi di hashish, 21 pastiglie di Xanax, un coltello a serramanico sporco di droga e soldi di provenienza non chiara.
Così vincono, vincono, vincono.
Purtroppo non sapremo mai i nomi o i volti di questi ragazzi e non potremo mai vedere la faccia dell’agente che si sporge dicendo «Che fate di bello, ragazzi?». Ma l’11 aprile 2019 ha spostato l’asticella dell’idiozia verso la stratosfera.
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