Pensioni 2019 e neutralizzazione ultimi stipendi, quando avvengono

Pubblicato il 13 Aprile 2019 alle 12:28 Autore: Guglielmo Sano

Pensioni: gli ultimi anni di lavoro prima di andare in pensione possono determinare una diminuzione dell’assegno che si percepirà

Pensioni 2019 e neutralizzazione ultimi stipendi, quando avvengono
Pensioni 2019 e neutralizzazione ultimi stipendi, quando avvengono

Gli ultimi anni di lavoro prima di andare in pensione possono determinare una diminuzione dell’assegno che si percepirà una volta usciti dal mondo del lavoro? Recenti pronunciamenti della magistratura hanno negato questo principio.

Pensioni: la neutralizzazione dei contributi

Con il sistema retributivo l’importo dell’assegno della pensione è calcolato in base agli stipendi percepiti negli ultimi 5 o 10 anni prima del pensionamento del lavoratore. Dunque, una riduzione dello stipendio in questo periodo – anche a fronte di un evento figurativo (cambio di lavoro, disoccupazione, etc…) – può determinare, appunto, una diminuzione dell’assegno previdenziale.

Già ai tempi della delimitazione legislativa del sistema retributivo si intuì l’importanza della problematica che si sarebbe andata a creare; quindi, sin dagli anni ’80 la magistratura è stata chiamata a valutare la legittimità di questo meccanismo. I giudici spesso chiamati a esprimersi sul limite sotto il quale la pensione di un lavoratore non può scendere.

Al momento, l’indirizzo consolidato dalla giurisprudenza prevede che una volta raggiunto il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia o anticipata, il lavoratore può richiedere la neutralizzazione dei contributi accreditati successivamente. In pratica, l’assicurato può chiedere all’Inps che non sia conteggiata la contribuzione che potrebbe determinare una riduzione dell’assegno pensionistico.

Pensioni: chi può usufruirne?

In generale, si può dire che la possibilità di neutralizzare i contributi accreditati successivamente al raggiungimento del requisito minimo è fissata fino a massimo 260 settimane contributive. Bisogna ricordare che ci si riferisce solo ai periodi sottoposti a sistema retributivo. I casi a cui tale termine si applica sono quelle di una rioccupazione del lavoratore con una retribuzione inferiore, nel caso di disoccupazione indennizzata. Nel caso, invece, di periodi di integrazione salariale o contribuzione volontaria non si considera il suddetto limite massimo. Questa possibilità è a disposizione di tutti i lavoratori del settore privato compresi i lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Questi potranno esercitare la sterilizzazione anche al compimento degli anni necessari per andare in pensione.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →