Prosegue la marcia di avvicinamento dei partiti al voto per l’Europarlamento. Da inizio aprile, gli istituti hanno cominciato a fotografare alcuni cambiamenti nelle intenzioni di voto che si erano consolidate nei mesi scorsi.
Elezioni europee 2019: la bagarre per il secondo posto
La ripresa del Pd, dopo l’elezione di Zingaretti a segretario, è il dato che più ha influito sui sondaggi delle ultime settimane. Infatti, a seguito del risultato delle primarie, i Dem hanno ricominciato a riguadagnare terreno. Prima del voto nei gazebo, erano arrivati – secondo alcuni istituti – addirittura sotto il risultato delle scorse Politiche. Con il Governatore del Lazio in sella, invece, i consensi hanno cominciato a lievitare; probabilmente è l’effetto del ricompattamento della base. Dunque, il partito si è via via avvicinato al Movimento 5 Stelle fino a quando non ha cominciato a insediare il secondo tra i partiti, qualche tempo fa, stabilmente occupato dai pentastellati.
Secondo Swg, per esempio, il sorpasso anche se solo dello 0,1% già ci sarebbe stato; in sostanza, sia il Pd che il Movimento si attesterebbero intorno al 22%. Per Winpoll, il Partito Democratico al momento sarebbe al 20,9% con i 5 stelle fermi al 20,5%. Noto vede il M5S al 20% e il Pd poco sopra al 21%. Tecné dal canto suo dà ancora i pentastellati ben sopra il Pd; sarebbero al 21,4% con i Dem ancorati al 20%. Anche l’ultimo sondaggio di Termometro Politico vede il Movimento 5 Stelle (22,6%) tuttora in vantaggio sul Pd (21,7%).
Elezioni europee 2019: Lega prima ma in lieve flessione
Se per il secondo posto è bagarre, nessun partito italiano sembra attualmente in grado di poter mettere in discussione il primato della Lega. Il partito di Salvini è dato da tutti gli istituti tranquillamente oltre il 30%, con picchi che arrivano a toccare il 35% (Winpoll). Detto ciò, la maggior parte degli esperti ritiene che in qualche modo il consenso accordato alla Lega abbia raggiunto la massima espansione e che, a testimoniarlo ci siano i primi segnali di flessione. E che sia destinato a ridursi progressivamente.
Ciò avverrà sicuramente se il Carroccio non comincerà a rispondere alle domande più pressanti – sempre stando alle analisi – per gli italiani, cioè quelle che riguardano il lavoro. Insomma, l’approccio deciso di Salvini su sicurezza e immigrazione ha convinto moltissimi elettori che, però, adesso sembrano attendere un cambio di passo sull’economia. Detto ciò, il prossimo 26 maggio, tutto lascia pensare che la Lega verrà premiata dalle urne.
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