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Go Home – A casa loro è un film del 2018 diretto da Luna Gualano con Annabella Calabrese e Antonio Bannò. Di genere horror, è un film della durata di 85 minuti e vede le fortunate partecipazioni di Zerocalcare, Il Muro del Canto e Piotta.
L’appuntamento, il 15 aprile 2019, prospetta nelle sale del cinema l’incontro con un nuovo film radicato nel rapporto fra arte e politica, che ormai conosciamo bene.
Go Home – A casa Loro , nonostante l’evidente richiamo romeriano, è un film originale perché affonda in un preciso fatto di cronaca. Emiliano Rubbi comincia a scriverne la sceneggiatura per via dell’episodio accaduto a Fermo: un militante di estrema destra ha colpito a morte un ragazzo di colore.
Go Home è una riflessione sull’odio cieco e ci dice che lo proviamo nei confronti di una certa situazione quando non ci abbiamo messo le mani. Si suol dire, infatti, che è facile ragionare quando l’oggetto del discorso sono gli altri: se, invece, in gioco è la nostra pelle allora le cose si fanno diverse. Ragionare “per estremi” diventa ugualmente molto più difficile quando si riesce ad empatizzare con chi soffre.
A ogni modo, Rubbi decide di parlare della propria idea a Luna Gualano che ha pensato una comparazione fra l’odio immotivato e la furia cieca degli zombie. Così è nato Go Home – A casa loro.
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Go Home – A casa loro: la trama
Al centro di Go Home, un edificio deputato all’accoglienza, contro il quale è schierata una manifestazione di estrema destra. L’evento scoppia in una rissa violenta che vede schierati i militanti di destra contro quelli a favore dell’accoglienza.
Ma la situazione naufraga definitivamente con l’invasione di zombie che miete la folla di militanti.
A questo punto conosciamo Enrico: politicamente collocato a destra, trova rifugio proprio in quel centro di accoglienza che desiderava rimanesse chiuso – almeno fino a che non si è trovato in pericolo di vita.
Enrico sapeva che avrebbe dovuto nascondere la sua posizione politica per poter entrare, e così fece. All’interno del centro si vede coinvolto in relazioni complicate con i migranti ospitati, in particolare con Alì.
Tuttavia, non potendo uscire dal centro per rifornire le dispense, cominciano a scarseggiare anche i beni di prima necessità come il cibo e i medicinali.
Questa forzata, e fortuita permanenza, insegna a Enrico l’arte del dubitare, che lo induce a riconsiderare la fondatezza delle proprie convinzioni.
Go Home – A casa loro: il cast completo
Go Home – A casa loro è diretto da Luna Gualano, che si è occupata anche del montaggio. È interpretato da Annabella Calabrese, Antonio Bannó, Sidy Diop, Cyril Dorand Domche Nzeugang, Shiek Dauda, Mounis Firwana.
La sceneggiatura è stata scritta da Emilio Rubbi.Sandro Chessa è il direttore della fotografia, mentre la produzione è stata affidata a La Zona, Cocoon srls, Baburka Production.
Go Home – A casa loro: curiosità
Go Home – A casa loro può essere considerato un piccolo miracolo. La regista e lo sceneggiatore disponevano di un budget molto contenuto, derivato da piccole donazioni e raccolte fondi tramite crowdfunding; questo evidentemente spiega la mancata perfezione tecnica.
È stato girato a Roma in due centri sociali: Strike e Intifada.
Nonostante i fondi destinati fossero esigui, è interessante che abbiano partecipato i nomi importanti di Zerocalcare (che si è occupato della locandina), Piotta e Il Muro del Canto (che animano la colonna sonora.
Questi artisti conosciuti hanno evidentemente saputo apprezzare la coraggiosa opera di integrazione che Go Home rappresenta: il cast di non professionisti è nato grazie a un workshop gratuito di cinema e recitazione. Tutti i migranti sul territorio romano hanno preso parte all’attività di formazione confluita in un prodotto artistico che possiamo apprezzare. È importante: capiamo che ogni uomo, se messo nelle condizioni adatte, può arricchire anche le nostre vite.
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