Il riscatto degli anni di studi universitari è un obiettivo di molti laureati che, versando una somma però non esigua e trascurabile, possono recuperare – per scopi pensionistici – i contributi all’epoca non versati, perché appunto si era impegnati con gli studi e non con il lavoro. Vediamo di seguito cos’è importante sapere in merito e come poter sfruttare questo strumento, in base alla legge vigente.
Riscatto laurea: che cos’è in breve e come fare domanda
In parole semplici, il riscatto di laurea consiste nell’operazione con la quale gli anni di studio universitario (anche quelli che sono poi sfociati in un dottorato di ricerca) sono convertiti in periodo utile per l’anzianità contributiva. Tale lasso di tempo, sommato agli anni di lavoro, consente di andare in pensione in tempi meno lunghi. Ciò però ad alcune condizioni. Anzitutto, al fine di poter fare utilmente domanda di riscatto, occorre aver ottenuto il diploma di laurea (anche triennale). Ciò in quanto non opererà alcuna agevolazione contributiva se l’interessato, pur essendo stato iscritto diversi anni in un Ateneo, non abbia poi conseguito alcun titolo. Inoltre, il riscatto è riferito agli anni accademici in cui il richiedente ha svolto concretamente il corso legale di laurea, secondo cioè la sua durata prevista dalla legge. Per esempio, 5 anni nel caso della Laurea Magistrale in Giurisprudenza.
Pertanto saranno esclusi dal conteggio, gli anni in cui l’interessato sia stato eventualmente fuori corso perché indietro con gli esami. Inoltre saranno esclusi i periodi già coperti da contribuzione. Perché ad esempio all’epoca lo studente era anche lavoratore.
Circa i soggetti idonei a fare domanda di riscatto, saranno tutti i lavoratori laureati con almeno un contributo accreditato. Allo scopo di facilitare l’accesso a tale strumento, il riscatto è permesso anche ai non iscritti alla previdenza obbligatoria e senza esperienze lavorative precedenti. La domanda può essere fatta in qualsiasi momento ed è da presentare all’INPS, secondo modalità informatiche. Peraltro, alla richiesta è da aggiungere una dichiarazione dell’Ateneo presso il quale è stato conseguito il titolo, la quale attesti il conseguimento della laurea, gli anni del corso legale e quelli in cui il richiedente è stato eventualmente fuori corso.
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Riscatto laurea: quanto costa e come si paga?
Venendo al lato economico, chiediamoci quanto costa effettivamente richiedere il riscatto della laurea. In verità, non è possibile dare una risposta univoca e generale, dato che il calcolo dell’onere di riscatto, ovvero della somma di denaro da versare per ottenere il vantaggio ai fini pensionistici, varia in base al sistema utilizzato. Esso infatti può essere retributivo (legato alle cifre percepite negli stipendi dell’ultima parte di carriera) o contributivo (legato ai versamenti previdenziali fatti). Fondamentalmente, per sapere quale metodo di calcolo usare per quantificare l’onere, occorrerà fare riferimento al regime in cui rientra l’interessato. Ciò in base a fattori come l’anzianità contributiva e la categoria di appartenenza (lavoratore subordinato, autonomo ecc.).
Circa il metodo di pagamento, esso può avvenire in una sola soluzione, oppure anche a rate (entro un massimo di 120). Lo Stato prevede di solito un pagamento agevolato tramite i cosiddetti bollettini MAV, utilizzabili alle Poste, in banca o anche nelle tabaccherie convenzionate.
L’ipotesi del riscatto agevolato
Il decreto legge n. 4 del 2019 (da poco convertito in legge), recante “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni“, ha, in particolare, previsto la possibilità del cosiddetto riscatto agevolato degli anni di laurea. Pertanto, per i lavoratori con laurea o dottorato di ricerca, sarà possibile riscattare gli anni anche versando una somma meno ingente. Ciò in relazione ai soli periodi da valutare secondo il sistema contributivo. In sintesi, la cifra da versare, in queste circostanze, è data dal pagamento di un contributo, per ognuno degli anni da riscattare, uguale all’imponibile minimo vigente nella gestione Inps Commercianti (15.878 euro per il 2019), al momento della domanda, moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti (pari al 33%). Concludendo, il riscatto di un anno di laurea nel 2019 costa 5.239,74 Euro.
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