Il buio oltre il 6 maggio
[ad]L’ipotesi più verosimile, quando si parla di un mutamento del nostro sistema politico, riguarda pur sempre il bipolarismo e le forze in campo in questo perimetro. E l’unico vero scossone prevedibile, considerando che Monti mai è stato considerato così poco desideroso di restare anche dopo il 2013, è quella di una sostituzione di uno dei due soggetti in campo nell’assetto bipolare. Una pratica diffusa molto in questo periodo nel mondo (basti pensare al caso del Canada) che potrebbe vedere l’attuale Terzo Polo “rafforzato” (magari dai fantomatici “industriali di buona volontà”) capace di porsi come polo maggioritario del centrodestra a livello nazionale. Oscurando il PdL e causandone la sua deflagrazione a causa dell’uscita di molti ex forzisti desiderosi di restare appesi alla grande aspirazione della sezione italiana del Partito Popolare Europeo. Uno schema che renderebbe il partito di Berlusconi marginale. Ed è forse un timore abbastanza realistico considerando che via dell’Umiltà in questi momenti si trova molto più in difficoltà rispetto al Nazareno e che la leadership di Alfano non sembra ancora del tutto decollata.
Ma per il resto l’impressione è che la classe dirigente italiana percepisca qualcosa che in realtà non sembra capace di leggere appieno. E la cosa non è un ottimo segnale. Perché possono pure non capire la società, ma se gran parte della classe politica nemmeno è in grado di interpretare il nostro sistema politico vuol dire che qualcosa non va nei pressi di Montecitorio.