A quanto pare avere le maggior riserve di petrolio al mondo non è una garanzia di ricchezza e benessere come molti pensano.
Nel 2018 era il Venezuela a detenere più greggio di tutti. 300,9 miliardi di barili, più di Arabia Saudita, Irak, Kuwait o USA.
Eppure proprio il Venezuela è il teatro della maggiore crisi umanitaria al di fuori di aree di guerra, a causa dell’iper-inflazione e della carenza di beni di prima necessità che causa anche un braccio di ferro politico tra il presidente Maduro e l’opposizione.
Molti sono i venezuelani che stanno emigrando in altri Paesi sudamericani, sulla carta più poveri.
Eppure il possesso di riserve di petrolio rimane sinonimo di ricchezza perlomeno per i secondi di questa classifica, i sauditi, che ne detengono 266,5 miliardi di barili.
Al terzo posto il Canada, che in realtà sarebbe un Paese ad alto reddito anche senza petrolio. Raggiunge i 169,7 miliardi di barili.
Poco dopo Iran e Iraq con 158,4 e 142,5 miliardi di barili rispettivamente. Si tratta di due Paesi le cui potenzialità, anche quelle legate al petrolio, sono da molto tempo tarpate dalla situazione geo-politica che le caratterizza, tra sanzioni e guerra civile.
Seguono due Paesi del Golfo Persico dove il petrolio vuol dire tutto. Il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti, con 101,5 e 97,8 miliardi di barili.
Riserve di petrolio, solo 600 milioni di barili per l’Italia, ma è tra le prime in Europa
Si sta imponendo un certo pluralismo, certo maggiore che in passato. Il club dei Paesi petroliferi cresce, e ci sono nuove entrate, dal Congo al Ghana, al Vietnam, all’Indonesia.
Questo diminuisce lo strapotere dei soliti noti.
Tra cui comunque vi è, all’ottavo posto della classifica, la Russia, con 80 miliardi di barili, seguita da Libia e Nigeria.
Solo undicesimi gli USA, che tuttavia stanno diventando primi quanto a produzione, e di conseguenza autonomi, cosa che potrebbe cambiare molti equilibri geo-politici.
E l’Italia? Non siamo mai stati una potenza petrolifera, ma abbiamo 600 milioni di riserve, siamo terzi in Europa dopo Regno Unito e Norvegia, e siamo davanti Francia, Germania e Spagna.
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