Interessi fido bancario: importo tasso e da quando si pagano
Che cosa sono gli interessi passivi da fido bancario e che cosa dice la legge in proposito. Da quando privato o impresa possono pagarli.
Oggigiorno richiedere un fido ad una banca è operazione decisamente comune. Vediamo di seguito di chiarire la questione relativa agli interessi da pagare, nel caso privato o impresa utilizzino questa specifica forma di finanziamento.
Fido bancario: che cos’è e finalità
Prima di fare chiarezza circa gli interessi (passivi) da versare, vediamo che cos’è, in sintesi, un fido bancario. Esso non è altro che una particolare tipologia di prestito, che si differenzia però, per sua natura, dal prestito in generale. Con il fido bancario il cliente (un privato o un azienda) si assicura un quantitativo di denaro, che l’istituto di credito gli dà a disposizione su corrispettivo e con garanzia idonea a tutelare la banca stessa. In sostanza, il cliente ottiene, verso banca, la facoltà o diritto di servirsi della suddetta somma, per le proprie operazioni, anche solo in parte. La somma in gioco sarà utilizzabile una sola volta, anche con prelievi parziali; oppure potrà essere prelevata in una o più soluzioni e ripristinata in seguito da parte del richiedente.
La differenza fondamentale con il prestito in generale è che, nel fido, sussiste possibilità di usare anche soltanto parzialmente la cifra pattuita. Pertanto il costo effettivo di un fido è variabile secondo la situazione; ciò in quanto gli interessi passivi prodotti dal fido (e stabiliti nella loro misura nel contratto) sono applicati solo agli importi effettivamente usufruiti.
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Come funzionano gli interessi?
A questo punto, addentriamoci nella questione concernente gli interessi da fido. Occorrerà fare riferimento al decreto legislativo n. 385 del 1993, il cosiddetto testo unico bancario, il quale offre la risposta in merito al funzionamento degli interessi. In particolare, in base alla normativa oggi vigente, anche in materia di fido, vale il divieto di anatocismo; pertanto gli interessi prodotti dal fido utilizzato non potranno generare altri interessi a favore della banca. La sola eccezione riguarda gli interessi di mora. Dal punto di vista temporale, poi, gli interessi da fido sono calcolati verso il cliente solamente dal 31 dicembre di ogni anno. Vediamo quindi, sulla base della data appena citata, entro quando l’interessato dovrebbe pagare gli interessi passivi derivanti dal fido. La legge, anche su questo punto, è chiara: l’addebito degli interessi scatta soltanto dal primo marzo dell’anno successivo. Gennaio e febbraio saranno quindi i mesi idonei a provvedere al pagamento, evitando l’addebito. Conveniente sarà pagarli nei due mesi, per evitare il prodursi, appunto tramite addebito, di ulteriori interessi. Quest’ultima operazione è però bloccabile da parte del privato, attraverso la revoca all’autorizzazione all’addebito.
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