Sentenza TFR e TFS ricorso Corte Costituzionale in diretta, il verdetto
Sentenza TFR e TFS: il verdetto della Corte Costituzionale su tempi pagamento della liquidazione al termine del rapporto di lavoro. Ricorso, esito sentenza.
Sentenza TFR: il 17 aprile 2019 la Corte Costituzionale si è pronunciata a seguito di un ricorso relativo ai tempi di pagamento del Trattamento di Fine Rapporto di un caso singolo che avrebbe potuto determinare un cambio di scenario anche nei conti pubblici.
Sentenza TFR e TFS, i tempi di liquidazione e le eventuali rate in base all’importo
Prima di entrare nello specifico caso ripetiamo quali sono le modalità e soprattutto i tempi previsti per la liquidazione del TFR e del TFS. Riscuotono il TFR in tempi abbastanza brevi i lavoratori dipendenti privati: 1-2 mesi a seconda del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro a cui fanno riferimento. Mentre ben più lunghi, e variabile in base al motivo di cessazione, sono i tempi per i dipendenti pubblici.
- Cessazione rapporto di lavoro per decesso o inabilità: entro 105 giorni;
- Termine del rapporto di lavoro per pensionamento o raggiungimento dei requisiti per servizio o per età: non prima di 12 mesi;
- Cessazione rapporto di lavoro per dimissioni volontarie, licenziamento, destituzione del servizio: non prima di 24 mesi.
Un’altra variabile, oltre ai motivi per cui cessa il rapporto di lavoro, è rappresentata dall’importo. In caso di importo superiore alla cifra di 50 mila euro possono essere previste più rate.
- Meno di 50.000 euro: unica soluzione;
- Tra 50.000 e 100.000 euro: 2 rate annuali;
- Oltre 100.000 euro: 3 rate annuali.
Sentenza TFR, motivi della decisione e del ricorso della Corte Costituzionale
Tornando al caso specifico per il pagamento differito ai lavoratori statali, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso della ricorrente. Chiaramente non è ancora possibile, dati i tempi, conoscere nel dettaglio i motivi della decisione presa dalla Corte riunitasi oggi, 17 aprile 2019, in camera di consiglio. Tuttavia tramite l’ufficio stampa della Corte e come riferito dall’Huffington Post si sa che le questioni sono state dichiarate infondate ma con esclusivo riferimento al caso di una lavoratrice in pensione per ragioni diverse dal raggiungimento dei limiti massimi di età o di servizio. In questa ipotesi, la Corte ha ritenuto non irragionevole il regime restrittivo introdotto dal legislatore, che prevede la liquidazione delle indennità nel termine di 24 mesi e il pagamento in rate annuali.
Ciò significa, per deduzione, che potrebbero esserci speranze di vedere riconosciute le ragioni circa una drastica diminuzione per il pagamento del Trattamento di Fine Servizio ai lavoratori andati in pensione per raggiunti limiti di età o di servizio.
Sentenza TFR, le parole del legale
Prima del verdetto l’avvocato Mirra aveva messo in risalto alcuni punti legati a quella che poteva essere una storica sentenza. Ovvero, come dicevamo in apertura, l’impatto economico di una decisione diversa da parte della Corte. “Nella relazione dell’Inps è stato evidenziato come l’impatto di un’eventuale sentenza favorevole, di accoglimento del ricorso avrebbe un costo di 9 miliardi per il primo anno”. Ricordiamo che l’avvocato Mirra è intervenuto all’udienza per rappresentare la signora Amelia Capilli e per conto del sindacato Confsal Unsa.
A cosa corrisponde la cifra citata? “Sarebbe – ha spiegato il legale – il costo necessario per la corresponsione pronta del Tfs agli statali considerando le liquidazioni maturate da questo momento in poi e dei ratei ancora non corrisposti relativi alle liquidazioni già maturate negli scorsi anni”.
Infine il legale ha criticato la scelta del Governo che pure va nella direzione di accorciare i tempi del riconoscimento del TFR. “Non è una soluzione perché impone al lavoratore che vuole immediatamente la liquidazione di pagarsi gli interessi su questo importo”.
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