Chi soffre di cefalea potrà percepire l’assegno di invalidità. Quanto appena detto non è ancora realtà, ma potrebbe diventarlo subito dopo Pasqua. Il provvedimento basato sui testi di Arianna Lazzarini (Lega) e Giuditta Pini (PD) è arrivato in aula alla Camera e potrebbe subire un’accelerata per un’approvazione veloce, immediatamente dopo le vacanze pasquali. Infatti, secondo quanto riporta il Messaggero, “si sta lavorando affinché il Senato si esprima in sede deliberante”. In poche parole, si vuole dare una spinta veloce al riconoscimento della cefalea cronica tra le patologie invalidanti che danno diritto all’apposito assegno.
Assegno di invalidità Inps per cefalea: cosa dice il provvedimento
All’articolo 1 del relativo provvedimento, avente come oggetto “Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale”, si legge quanto segue. “La cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante, è riconosciuta come malattia sociale” nelle forme seguenti:
- Emicrania cronica e ad alta frequenza;
- Cefalea cornica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici;
- Cefalea a grappolo cronica;
- Emicrania parossistica cronica;
- Cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione;
- Emicrania continua.
Quindi, si passa all’articolo 2. “Con Decreto del Ministero della Salute, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge […] sono individuati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea nelle forme di cui al comma 1, nonché i criteri e le modalità con cui le regioni attuano i medesimi progetti”.
Assegno di invalidità per cefalea: chi è interessato
Per la relatrice del provvedimento Arianna Lazzarini la cefalea è “più diffusa di quanto si possa credere”. E risponde ai criteri di invalidità perché “può limitare o compromettere gravemente la capacità di far fronte agli impegni familiari e lavorativi”, determinando di conseguenza “costi economici e sociali ingenti”. Stando alle principali stime, la cefalea arriva a colpire circa 7 milioni di italiani (il 12% della popolazione).
Si segnala infatti che anche l’Organizzazione mondiale della sanità abbia qualificato la cefalea cronica come terza tra le patologie più invalidanti. L’influenza (in negativo) sulla capacità lavorativa è ulteriormente determinata dal fatto che tale patologia colpisce in misura maggiore le persone tra i 25 e i 44 anni, ovvero tutti quei soggetti che sono in piena attività lavorativa, con maggiore propensione verso le donne.
Assegno di invalidità per cefalea: ora l’inserimento nei Lea
Il riconoscimento dell’assegno di invalidità Inps per chi soffre di cefalea è solo un primo passo, che precederà l’inclusione della patologia nei LEA, ovvero i Livelli essenziali di assistenza, al fine di accedere alle prestazioni fornite necessariamente dal Servizio sanitario nazionale. Un passo alla volta, insomma, ma un passo importante, come ha fatto notare la democratica Giuditta Pini, tra le responsabili del provvedimento. “Si tratta di un primo passo storico per il riconoscimento di migliaia di malati e malate che la Camera, finalmente, si appresta a dare”. La Pini ha poi ringraziato il lavoro svolto dalle associazioni specializzate nel disturbo che si sono occupate di tutelare i soggetti affetti dalla malattia in tutti questi anni.
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