Obbligo di dimora: durata, cosa significa e quando gli arresti domiciliari
Che cos’è l’obbligo di dimora e qual è la finalità di esso. Quanto dura e come si differenzia dalla misura degli arresti domiciliari.
Tra le disposizioni che un giudice può adottare al fine di salvaguardare la buona riuscita di un processo penale, c’è quella inerente l’imposizione dell’obbligo di dimora. Vediamo di seguito di che si tratta, qual è la finalità e come si differenzia rispetto alla differente misura coercitiva degli arresti domiciliari.
Obbligo di dimora: cos’è e qual è la finalità
La legge penale, per tutelare i diritti della vittima di un reato ed il buon esito di un processo penale, prevede le cosiddette misure cautelari. Sono provvedimenti temporanei e di cautela. L’obbligo di dimora, come gli arresti domiciliari, consiste in una misura che limita la libertà personale dell’imputato, ma in modo meno pesante. In particolare la finalità di questa misura può essere individuata nell’impedire l’inquinamento delle fonti probatorie e la reiterazione del reato. La fonte di riferimento è l’articolo 283 del codice di procedura penale, il quale ha il titolo “Divieto e obbligo di dimora” e prevede che: “Con il provvedimento che dispone l’obbligo di dimora, il giudice prescrive all’imputato di non allontanarsi, senza l’autorizzazione del giudice che procede, dal territorio del comune di dimora abituale ovvero, al fine di assicurare un più efficace controllo o quando il comune di dimora abituale non è sede di ufficio di polizia, dal territorio di una frazione del predetto comune o dal territorio di un comune viciniore ovvero di una frazione di quest’ultimo”.
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Obbligo di dimora ed arresti domiciliari: qual è la differenza
Se leggiamo la disposizione del codice sopra richiamata, non è difficile scorgere la differenza sostanziale tra obbligo di dimora ed arresti domiciliari. L’obbligo di dimora, in pratica, è una sorta di arresto domiciliare più ampio, non limitato cioè all’area della propria casa, bensì esteso alla superficie del Comune di residenza. È una misura molto elastica, infatti il giudice può modularla e variarla in base alle concrete esigenze: può, ad esempio, ulteriormente restringere la libertà di circolazione dell’interessato, ad una frazione del Comune. Inoltre, il magistrato che dispone la misura in oggetto, ha facoltà di determinare che l’imputato o indagato abbia obbligo di non lasciare la propria casa durante alcune ore del giorno, anche in considerazione delle esigenze lavorative. Entro certi limiti e per non sovrapporre le due misure, pertanto, l’obbligo di dimora può assumere le caratteristiche degli arresti domiciliari.
Quanto dura questa misura cautelare?
A questo punto chiediamoci che durata può avere la misura cautelare dell’obbligo di dimora. La legge prevede tre possibili motivi diversi di cessazione. Anzitutto, l’obbligo decade per revoca della misura: in quanto sono venute meno le esigenze di tutela. Inoltre, una sentenza definitiva, sia di proscioglimento sia di condanna, comporta il termine della misura in oggetto. In caso di condanna, potranno aprirsi le porte del carcere. Infine, la misura cautelare può cessare per trasgressione dell’interessato. Di conseguenza, sarà applicata una misura più grave ed afflittiva, come gli arresti domiciliari o la custodia in carcere.
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