Pensioni ultima ora: aumento a 780 euro “un miraggio” Cgil contro governo

Pubblicato il 19 Aprile 2019 alle 17:17 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: dopo tante polemiche su Quota 100 questa volta al centro delle critiche della Cgil c’è la pensione di cittadinanza.

Pensione di cittadinanza: requisiti e importo, come calcolare se spetta
Pensioni ultima ora: aumento a 780 euro “un miraggio” Cgil contro governo

Pensioni ultima ora: dopo tante polemiche su Quota 100 questa volta a finire al centro delle critiche della Cgil è la misura della pensione di cittadinanza. Secondo gli attacchi degli esponenti sindacali i paletti eccessivamente stringenti rendono numericamente poco consistente la platea dei potenziali beneficiari.

Pensioni ultima ora, le stime fatte sulla pensione di cittadinanza

Come riferito da un articolo pubblicato sul sito rassegna.it gli esponenti dello Spi Cgil hanno iniziato ad elaborare una analisi della misura introdotta dal Governo Conte. Secondo quanto viene riportato, al momento coloro che effettivamente hanno accesso all’assegno sono molti meno di quanti si prevedeva sino a qualche tempo fa. Di Maio aveva parlato di 500.000 potenziali beneficiari, l’Inps aveva stimato un numero all’incirca di 250.000 assegni di pensione di cittadinanza. Ma da quanto viene denunciato dallo Spi Cgil i numeri sono ben più bassi nella realtà.

Pensioni ultima ora, Cgil contro pensione di cittadinanza: è una promessa elettorale

Alcune settimane fa il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti si era pronunciato in termini negativi sulla pensione di cittadinanza. Tuonando con le seguenti parole: “Siamo di fronte a una promessa elettorale e dopo le elezioni europee arriverà la disillusione”. E poi: “In sostanza, la pensione di cittadinanza risulterà nella maggior parte dei casi un’integrazione dell’assegno o della pensione sociale”.

All’intervento di qualche settimana fa del segretario generale si sono aggiunte le parole di Giuseppe Di Girolamo, della segreteria Spi Cgil del Veneto con delega alla previdenza: “Come già sapevamo, i beneficiari della pensione di cittadinanza sono anche nella nostra regione in numero limitatissimo. È una misura che non aiuta i nostri anziani, i quali avrebbero bisogno di ben altri provvedimenti. In ogni caso è importante sottolineare che per chi rientra nei requisiti non ci sarà un aumento a 780 euro delle pensioni minime. In realtà, l’importo dell’assegno resterà sempre lo stesso. I pochissimi beneficiari avranno un contributo che integrerà la propria pensione fino a portarla a 780 euro”.

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Pensioni ultima ora, una proiezione dai numeri in arrivo dal Veneto sulla pensione di cittadinanza

I numeri? Secondo le prime stime effettuate dallo Spi Cgil del Veneto elaborando i dati dell’Inps e quelli provenienti dal sistema servizi della Cgil regionale, attualmente solo poco più di 4 mila pensionati (meno dell’1% dei 407 mila over 67 veneti con assegni inferiori ai 780 euro mensili) hanno richiesto la pensione di cittadinanza, avendone i requisiti.

In conclusione hanno detto dalla Cgil: “Calcolare quanti saranno i beneficiari è un’impresa perché ci sono talmente tanti paletti da rendere quasi impossibile accedere al beneficio. I calcoli risultano davvero difficili, ma dalle nostre proiezioni risulta evidente la sterilità del provvedimento. In ogni caso dai nostri territori i numeri che arrivano sono impietosi”.

“La propaganda che funziona così bene in fase preelettorale e subito postelettorale – ha affermato Di Girolamo – si scioglie come neve al sole quando le politiche annunciate in modo pomposo si rivelano solo fuochi di paglia. Servono misure strutturali concrete che diano davvero respiro alle persone anziane e soprattutto i governi devono smetterla di usare i pensionati come il proprio bancomat, come fatto ripetutamente con le rivalutazioni. Già questo sarebbe un segnale concreto capace di dare dignità e giustizia ai nostri pensionati”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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