Attentato Sri Lanka 2019: morti, feriti e attentatori. La ricostruzione
Un nuovo ordigno esplode a Colombo, in Sri Lanka, dopo gli attenti della domenica di Pasqua. Il bilancio è di 290 morti e 500 feriti
Torna la paura a Colombo, capitale dello Sri Lanka dopo gli attacchi del giorno di Pasqua che hanno provocato 290 morti e circa 500 feriti.
Nel pomeriggio di lunedì 22 aprile un nuovo ordigno è esploso mentre gli artificieri erano a lavoro per disinnescarlo. Nell’esplosione alcune persone sono rimaste lievemente ferite. Tra questi anche il giornalista italiano, inviato per la Repubblica Raimondo Bultrini.
Intanto la polizia ha arrestato 24 persone, sospettate di aver partecipato agli attentati di domenica, e ha ritrovato 87 detonatori nella stazione degli autobus di Pettah, quartiere della capitale.
Attentato Sri Lanka 2019: la strage di Pasqua
Domenica 21 aprile, sono da poco trascorse le 8.45, ora locale, quando la prima bomba esplode nel santuario di Sant’Antonio a Colombo. Esplosioni che si ripetono, nelle tre ore successive, in altri sette punti: due chiese, quattro alberghi, frequentati soprattutto da stranieri, e un piccolo complesso residenziale. Una strage che alla fine farà contare quasi 300 vittime, di cui 36 straniere. Tra questi ci sono anche tre dei quattro figli di
Anders Holch Povlsen, proprietario della catena di abbagliamento Asos.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, uno dei sette kamikaze si sarebbe fatto esplodere mentre era nella sala da colazione del Cinnamon Grand hotel. Gli attentatori sarebbero riconducibili al gruppo jihadista locale Ntj, National Thowheed Jamath. Nonostante non sia arrivata alcuna rivendicazione, le autorità di Colombo ritengono plausibile questa pista a causa di un allarme attentato diffuso dalla polizia nei giorni scorsi e collegato proprio ad alcuni terroristi vicini al Ntj. Per le autorità del Paese, tuttavia, ad agire sono stati attentatori stranieri. “C’è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero stati portati a termine“, ha detto un portavoce del governo.
Attentato Sri Lanka 2019: coprifuoco e stato di emergenza
Subito dopo gli attacchi, le autorità hanno imposto il coprifuoco notturno dalle 20 alle 4, rinnovato anche per lunedì 22. Scuole e università resteranno chiuse.
Il Consiglio nazionale di sicurezza ha varato lo stato di emergenza, in vigore dalla mezzanotte. La misura, che attribuisce alle forze militari del Paese gli stessi poteri che avrebbero in caso di guerra, servirà a “garantire la sicurezza pubblica”.
Per lo stesso motivo è stato deciso anche di oscurare i social network. Il provvedimento, hanno fatto sapere dal governo, servirà a limitare la diffusione di fake news o informazioni che potrebbero ostacolare le indagini.
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