Elezioni Ucraina 2019: risultati e nomi eletti, come cambia il governo
Elezioni Ucraina 2019: il ballottaggio per le presidenziali ha consegnato una netta vittoria al comico Volodymyr Zelensky
Un giorno decisamente storico per l’Ucraina quella di ieri domenica 21 aprile; infatti, il ballottaggio per le presidenziali ha consegnato una netta vittoria al comico Volodymyr Zelensky.
Elezioni Ucraina 2019: una vittoria storica
Lo scorso 31 marzo si è svolto il primo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina; nessuno dei candidati è riuscito a ottenere la soglia necessaria per diventare Capo di Stato, quindi, si è reso necessario il ballottaggio tra i due più votati. Il primo era stato proprio Zelensky che ha superato di poco il 30% di fatto doppiando il Presidente uscente Petro Poroshenko. Una vittoria parzialmente annunciata, dunque, quella del comico che al momento degli exit poll si è rivelata addirittura schiacciante. Zelensky ha superato il 70% dei voti quando ancora lo scrutinio era in corso tanto da far ammettere la sconfitta all’attuale Presidente Poroshenko prima del previsto.
Elezioni Ucraina 2019: la parte più semplice
Secondo molti analisti, vincere le presidenziali – paradossalmente – si rivelerà la “parte più semplice” per Zelensky. L’Ucraina ha eletto 6 presidenti diversi in 28 anni, è il paese ex Urss ad aver cambiato più volte la leadership, segno di una certa insofferenza dell’elettorato per chiunque prenda il potere. Poi Zelensky è relativamente giovane – 41 anni – e parla bene il russo: due fattori che, in breve, gli hanno permesso di accattivarsi il consenso di fasce della popolazione particolarmente stanche dallo status quo, fatto di corruzione politica e povertà crescente, soprattutto, dopo il conflitto nelle zone dell’Est, di cui Poroshenko è ritenuto, se non responsabile, perfetto erede.
Tra l’altro, l’ormai ex Presidente, dallo stile definito unanimemente come “paternalista”, non poteva reggere la verve del comico, la sua capacità di catturare le attenzioni, anche tramite i social e i loro “codici”. L’ha dimostrato anche l’ultimo confronto tra i due avvenuto nello stadio di Kiev: “non sono un tuo avversario, sono il tuo verdetto” una delle stoccate memorabili di Zelensky a Poroshenko. Detto ciò, adesso viene la parte più difficile per il neo Presidente, cioè la campagna elettorale per le parlamentari di ottobre: l’obiettivo del suo partito di “servitori del popolo” è quello di raggiungere dei numeri che permettano a Zelensky di avere le mani libere ma in questi 6 mesi le opposizioni faranno di tutto per metterlo in difficoltà; l’inesperienza potrebbe essere un problema a quel punto.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it