“Dovremo reintrodurre il servizio militare obbligatorio“. A parlare è il ministro dell’Interno Matteo Salvini durante un comizio in piazza il giorno di Pasquetta. E, dato che la piazza è quella di Pinzolo, in Trentino, dove sta trascorrendo le vacanze pasquali, è più specifico riguardo il ritorno della leva per tutti: “Magari nel corpo degli alpini“.
Di un possibile recupero del servizio militare obbligatorio si era tornati a parlare quale settimana fa dopo che la Camera aveva dato il via libera proposta di legge sulla cosiddetta mini naja, presentata dal deputato di Forza Italia Matteo Perego. Tuttavia il servizio militare immaginato in quel provvedimento, atteso in Senato, funziona su base volontaria. Ai ragazzi tra i 18 e i 22 anni si darebbe la possibilità di intraprendere per sei mesi un percorso di formazione teorica e pratica, non retribuita, che potrà essere poi convertita in crediti formativi per l’università.
L’idea del ministro dell’Interno, già avanzata nei mesi scorsi “per insegnare l’educazione ai ragazzi”, fa invece riferimento al servizio militare vecchio stampo, quello sospeso dalla legge Martino nel 2004 e che introdusse le figure dei volontari VFP1 e VFP4.
Servizio militare obbligatorio, il no della Difesa: “Idea romantica”
A ribattere alla proposta avanzata dal leader della Lega è stato lo stesso Ministero della Difesa. Come chiarito già in precedenza dalla titolare del dicastero, Elisabetta Trenta, il ritorno alla leva obbligatoria non porterebbe alcun giovamento alle forze armate italiane.
“Pensiamo al futuro non al passato e del resto il ministro Elisabetta Trenta è già stata molto chiara: il ritorno alla leva obbligatoria è un’idea romantica ma inapplicabile, visto che le dinamiche sono cambiate e oggi il Paese vanta dei professionisti tra le forze armate“, fanno sapere fonti ministeriali.
Lo stesso ministro Trenta aveva già spiegato: “Io ero presente quando la leva è stata sospesa e non perché non fossero bravi i militari di leva, ma perché non potevano più essere impiegati in operazioni complesse e a rischio“.
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