Pensioni ultima ora: Quota 100 ancora bocciata da Moody’s. Il rischio
Pensioni ultima ora, Quota 100 e le misure previdenziali del Governo avranno – per l’agenzia di rating Moody’s – un impatto negativo sui conti pubblici.
Pensioni ultima ora: l’approvazione di Quota 100 è stata accompagnata da forti polemiche che in molti casi hanno riguardato la materia della tenuta dei conti pubblici. Proprio gli effetti di Quota 100 in termini economici sono al centro delle critiche mosse dall’agenzia Moody’s.
Pensioni ultima ora, Moody’s e il giudizio sull’Italia
A darne notizia è stato il quotidiano Milano Finanza che ricorda come la stessa agenzia di rating ha preso in considerazione l’invecchiamento del Paese in occasione del declassamento del nostro Paese in occasione del giudizio sull’Italia “Baa3” fornito nello scorso ottobre. Infatti viene ritenuto un fatto abbastanza negativo l’impiego in Italia del 15% del Prodotto Interno Lordo per le pensioni lorde.
Pensioni ultima ora, agenzia di rating e l’effetto di Quota 100
I numeri ed il peso delle pensioni sui conti pubblici – stando a quanto scrive l’agenzia di rating – potrebbe “ulteriormente salire nei prossimi anni, soprattutto a causa della forte riduzione delle persone in età lavorativa”.
E quindi si concretizza il riferimento alle nuove misure previdenziali approvate dal Governo Conte come Quota 100. Infatti l’impianto con le nuove norme “indebolisce la solidità dei conti pubblici, con un aggravio di 18 miliardi (1,2% del PIL) per il triennio 2019-2021”. Per cui con Quota 100 si “aggiungerà pressioni sulla spesa pubblica in un Paese già fortemente indebitato”.
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Pensioni ultima ora, il rebus dei conti
Come abbiamo ribadito anche in apertura del nostro articolo, il tema della copertura economica rispetto alla materia previdenziale non è affatto secondario. Boeri, alla guida dell’Inps, sino a poche settimane fa ha per esempio sempre manifestato la sua opinione contraria relativamente alla introduzione di Quota 100. E non è stato l’unico. Mentre coloro che difendevano e difendono il provvedimento, in primis gli esponenti della maggioranza di governo, scommettono sugli effetti positivi che il contenuto del decreto n. 4/2019 produrranno sull’economia. Per ora è abbastanza presto per delineare un quadro definito, considerati i tempi ancora brevi. A distanza dei primi 12 mesi si potrà fare un primo bilancio. Nel frattempo, sempre in materia economica, all’esecutivo tocca affrontare questioni altrettanto annose come il reperimento delle risorse necessarie per evitare l’aumento dell’IVA.
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