Nicolò Zaniolo è un calciatore italiano nato a Massa il 2 luglio del 1999. Dopo essere cresciuto calcisticamente nella Fiorentina, attualmente gioca nella Roma. E dopo una parte di stagione che l’ha visto protagonista in positivo con la maglia giallorossa e anche in Nazionale, sta attraversando un periodo poco esaltante. Fatto per il quale, come è normale che avvenga per qualsiasi atleta, sta ricevendo critiche. Critiche che chiaramente devono rientrare nella normale dialettica sportiva.
Nicolò Zaniolo, lo sfogo del calciatore
Mentre secondo quanto raccontato dallo stesso calciatore, alle prese col rinnovo contrattuale che potrebbe vederlo nuovamente legato alla Roma o ad un altro club, c’è chi sarebbe andato ben oltre le comprensibili critiche. E così l’attaccante ha deciso di riferire tramite Facebook qual è il suo stato d’animo.
Nicolò Zaniolo e le parole sulla “invidia degli altri”
Le parole del calciatore nel post appaiono subito abbastanza sofferte. “Non sono mai riuscito a vedere l’invidia degli altri, perché sono troppo soddisfatto della mia vita e perché non capisco il motivo per il quale esserlo. Eppure sto iniziando a vederla, per la prima volta ci sto facendo caso. E allora mi sto ripromettendo di essere meno generoso con chi non gioisce delle vittorie altrui, con chi è frustrato e cattivo, con chi se la prende con gli altri per ciò che non è riuscito a ottenere per mancanza di talento o di sacrificio”.
“Ti accorgi dell’invidia – ha scritto quindi Zaniolo – da come l’invidioso vuole buttarti giù, da come ti attribuisce colpe che non hai, da come non fa altro che dirti che lui non vuole niente dalla vita, che tanto il mondo è sporco e cattivo e lui è puro e onesto, anche se mentre lo ascolti senti il veleno nelle sue parole e l’angoscia di non avercela fatta. Dovevo farci caso prima, avere maggiore attenzione”.
Nicolò Zaniolo: esagerato augurare la morte ad un ragazzo di 19 anni
Lo sfogo via social del calciatore entrato anche nella cronache rosa nazionali grazie alla presenza costante di sua madre anche nella sfera pubblica, si è concluso cosi. “Invece la mia ingenuità me lo ha impedito, avendo sempre presupposto negli altri la mia stessa soddisfazione e la mia pienezza di vita. Curatevela, e se non siete soddisfatti di voi stessi lottate per esserlo e non siate mai sazi di raggiungere ciò che rincorrete. Credo che arrivare ad augurare perfino la morte ad un ragazzo di 19 anni che fa ciò che ama sia esagerato. Meno cattivi, su”.
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