Sondaggi elettorali SWG, in ascesa PD e la lista di Sinistra

L’ultimo dei sondaggi elettorali Swg segna un buon momento per la sinistra in generale. Le due liste che vengono date maggiormente in progresso sono il PD e la Sinistra, ovvero l’alleanza tra Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista.

Si tratta della riattivazione di un elettorato probabilmente deluso dalle ultime scelte delle forze di riferimento e che ora in parte ritorna a casa.
In parte, perché nel complesso il centrosinistra rimane debole rispetto alle percentuali storiche. Questo progresso comunque non avviene a danno della lista più votata, la Lega, che è stabile. Perde poco il Movimento 5 Stelle, così riesce ad evitare il sorpasso del PD.

La sfida per il secondo posto caratterizzerà comunque le prossime elezioni europee. Dietro Forza Italia arretra. Sembra finito il momento di ripresa che pareva caratterizzarlo. Sempre alta rispetto ai livelli storici invece Fratelli d’Italia. In leggero calo +EuropaMa vediamo i dati, raccolti su un campione di 1500 intervistati con metodologia Cati-Cawi-Cami 

Sondaggi elettorali SWG, Lega stabile al 32%

La Lega rimane ferma al 32%, come settimana scorsa, sugli stessi livelli su cui è ormai da diversi mesi. Il Movimento 5 Stelle arretra di tre decimi andando al 22,3%, e per uno 0,3% non si fa superare, come si diceva, dal PD, che invece avanza di mezzo punto e va al 22%. Mezzo punto è anche quanto perde Forza Italia, che scende così all’8,4% Fermo al 4,8% Fratelli d’Italia, che altri istituti invece vedono anche sopra il 5% +Europa è in calo dei 0,3% e ritorna al 3%, livello a cui è da un po’ di settimane. Viene superata dalla Sinistra, ovvero Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista unite che avanzano di ben mezzo punto e si portano al 3,4%, del resto la stessa percentuale di Liberi e Uguali, i cui elettori cercano di attrarre, assieme a quelli di Potere al Popolo. I Verdi, con Possibile, crescono bene, del 0,4%, e vanno al 1,6%. I partiti minori perdono invece sostegno, e calano di quattro decimi al 2,2% Pressoché stabile l’astensionismo, al 30,5%