Anche con il supporto della giurisprudenza, negli ultimi tempi è stato possibile fare maggior chiarezza circa funzione, vantaggi e svantaggi della cointestazione del libretto bancario. Vediamo di seguito di che si tratta.
Libretto bancario cointestato: vantaggi e svantaggi e come richiederlo
È chiaro che tra i vantaggi di avere un libretto bancario cointestato, c’è quello di potersi avvalere di un pratico servizio fornito dall’istituto di credito, per tutte le operazioni contabili inerenti intestatario e cointestatario. In particolare, laddove ci sia intento comune delle parti, la soluzione in oggetto appare la migliore, con conseguente risparmio di tempo e di costi. Peraltro, la cointestazione in oggetto consente a chi vi partecipa di avere un quadro chiaro e nitido della situazione finanziaria (tipico è il caso del nucleo familiare dove marito e moglie sono cointestatari). Sul piano, invece, degli svantaggi, si può dire che la natura della cointestazione del libretto di per sè non comporta rischi nascosti; se mai sarà auspicabile serietà e correttezza da parte dei soggetti della cointestazione. Per richiedere la cointestazione è sufficiente recarsi nell’ufficio bancario in cui è stato aperto il libretto e fare la relativa domanda.
Se ti interessa saperne di più sui requisiti obbligatori di una carta di credito, clicca qui.
Cointestazione: che cosa dice la giurisprudenza
La giurisprudenza ha avuto modo di pronunciarsi sulla natura e funzione della cointestazione di libretto bancario e conto corrente, giungendo alla conclusione che, salvo prova contraria, tutte le volte in cui il titolare di un conto corrente cointesta il rapporto bancario a un’altro soggetto, sta compiendo una donazione, ossia gli sta di fatto dando il 50% del deposito e di tutte le somme che, in futuro, verranno versate. In particolare, per ciò che attiene al libretto bancario, i giudici hanno però svolto un ragionamento differente. Infatti hanno affermato che la cointestazione del libretto sul quale erano state, in un primo tempo, depositate somme di denaro facenti capo ad uno solo dei cointestatari, non costituisce – di per sè – una donazione, se non vi è la certezza dello scopo di liberalità, ovvero se non vi è prova del regalo. Ne consegue che, in mancanza di certezza, i soldi continuano, pur nella cointestazione ad appartenere interamente ad un solo soggetto (e poi agli eredi). Insomma si tratta di una materia in cui ci sono state evidenti oscillazioni giurisprudenziali.
Se ti interessa saperne di più su cosa fare in caso di assegno scoperto o cabriolet, clicca qui.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it