Il Mur de Huy ha incoronato per il secondo anno di fila il Moschettiere Julian Alaphilippe. Vittoria chirurgica del transalpino, che ha messo alle spalle un’altra volta quel Jakob Fuglsang con cui ha già lottato nelle ultime edizioni della Strade Bianche a marzo e dell’Amstel Gold Race solamente la scorsa domenica.
Sul gradino più basso del podio il primo dei nostri corridori, Diego Ulissi. Grande gara del ciclista livornese, che ha preceduto il resto del gruppo nel quale figuravano, tra gli altri, anche il campione del mondo Alejandro Valverde e Michal Kwiatkowski.
Andiamo a ripercorrere brevemente la gara.
Freccia Vallone 2019: lo stupendo arrivo sul Mur de Huy ha incoronato il solito Alaphilippe
La fuga di giornata è stata composta da cinque corridori che, man mano che il chilometraggio andava a diminuire, sono rimasti solamente in tre a dettare il ritmo della gara su un gruppetto inseguitore nel quale figurava anche Caruso. A poco più di 30 km dall’arrivo, c’è stata una brutta caduta che ha coinvolto Pozzovivo e Adam Yates, oltre a Kreuziger, che li ha costretti ad alzare bandiera bianca. Poco prima, un’altra carambola aveva fatto finire per terra altri quattro corridori.
Perse le (poche) chance di vittoria che avevano Sagan e Daniel Martin, staccatisi con anticipo, il gruppo si è ricompattato ed a quel punto è stato Marzczynski con un attacco coraggioso ad allungare ai danni di chi stava dietro, venendo raggiunto poco dopo anche da Mohoric. I due hanno retto qualche minuto prima di essere riassorbiti ad una decina di chilometri dall’arrivo finale.
Gli ultimi 10 km sono stati una fase di studio intenso, fino almeno all’imbocco del Mur de Huy. Qui il primo ad attaccare è stato Fuglsang, autore di una sparata molto interessante che è stata però annullata da Alaphilippe. Il francese ha contrattaccato il danese negli ultimissimi metri riuscendo a chiudere sul suo ritorno e trionfando con le braccia al cielo sul traguardo. Dietro di loro è stato Ulissi a staccare il gruppo con una bell’azione che gli è valsa il podio. Decimo un buon Gasparotto, fuori dalla top ten invece Valverde e Kwiatkowski.
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