La Spagna è chiamata a votare per una tornata anticipata di elezioni politiche domenica prossima 28 aprile 2019. Gli ultimi sondaggi provenienti dal Paese iberico riferiscono di un buono stato di salute del Partito Socialista che, però, molto probabilmente sarà costretto a lunghe trattative in ottica di formazione del governo.
Elezioni Spagna 2019: cosa dicono gli ultimi sondaggi
Secondo l’ultima rilevazione delle intenzioni di voto realizzata Da Sigma Dos per il quotidiano El Mundo, infatti, il PSOE potrebbe raccogliere il 30,3% dei voti, conquistando tra i 122 e i 133 seggi. Seguito dal Partido Popular con il 20,1% (74-86 seggi). Ciudadanos supererebbe Podemos: il primo è dato dall’istituto al 15% – percentuale che gli assicurerebbe una quota di 48-56 parlamentari – il secondo, invece, si fermerebbe al 13,2% (30-40 seggi). Infine, dovrebbe raggiungere il 10% il partito populista di destra Vox.
Rispetto alle previsioni pubblicate da El Mundo quelle riportate da El Pais sono leggermente più caute. Secondo il quotidiano madrileno, i socialisti non supereranno il 28,8%, i Popolari si attesteranno al 17,8% con Ciudadanos, Podemos e Vox, rispettivamente al 14,1%, 13,2% e 12,5%.
Elezioni Spagna 2019: verso un parlamento “appeso”
Se questi dati venissero confermati dalle urne, è facile capire che nessun partito potrebbe contare sui numeri per governare da solo. Infatti, alla Camera spagnola siedono 350 deputati, quindi, la maggioranza è posta a 176 seggi. Mettendosi insieme Popolari, Ciudadanos e Vox – i tre partiti collocabili nell’area del centrodestra – al massimo raggiungerebbero quota 174 seggi. E neanche l’eventuale asse tra Psoe e Podemos supererebbe questa soglia.
Gli analisti spagnoli intravedono una facile soluzione al problema relativo alla formazione della maggioranza nell’alleanza tra Psoe e Ciudadanos. Nella peggiore delle ipotesi, insieme, avrebbero 170 seggi, nella peggiore 189: facendo una media si arriva a 178. Su un possibile esecutivo Psoe+C’s pesa, però, non solo la contrarietà dichiarata di Rivera nel fornire qualsiasi aiuto all’attuale premier Sanchez ma anche quella degli elettori. Visto che l’ipotesi sarebbe gradita a meno del 15% degli elettori.
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