Cosa sanno gli italiani e i giovani delle elezioni europee 2019

Elezioni europee 2019: nei prossimi giorni, molto più di come hanno già fatto, i partiti cercheranno di mobilitare gli elettori in difesa o contro l’Ue

Cosa sanno gli italiani e i giovani delle elezioni europee 2019
Cosa sanno gli italiani e i giovani delle elezioni europee 2019

Manca praticamente un mese al voto per le Elezioni Europee 2019; urne aperte domenica 26 maggio dalle 7 alle 23. Potranno votare tutti i cittadini italiani che hanno compiuto la maggiore età.

Elezioni europee 2019: la preparazione dei giovani italiani

Se ci si dovesse basare su un recente servizio di TgCom24, la risposta alla domanda “i giovani italiani sono ben informati sul voto alle prossime europee?” non sarebbe, per certi versi, incoraggiante. La testata ha infatti posto alcune domande riguardanti la tornata a degli universitari milanesi scelti a caso, per strada, in un giorno qualsiasi. Ben pochi di questi hanno dimostrato di essere preparati al riguardo. Almeno non sulle più basilari informazioni “tecniche”, per così dire.

Le inesattezze pronunciate vanno dalla data del voto, all’età minima necessaria per potersi recare ai seggi, al numero di preferenze che è possibile esprimere. All’anno dell’ultimo voto per l’Europarlamento e così via.

Quanti adulti si sarebbero fatti trovare preparati di fronte alle stesse domande? Da sottolineare poi che si parla pur sempre di quesiti posti all’improvviso. Insomma, l’indagine è da considerare lontana da qualunque pretesa di scientificità. Detto ciò, potrebbe essere indicativa di quella disaffezione alla politica evidenziata da studi ben più precisi e articolati.

Elezioni europee 2019: che cosa aspettarsi?

L’affluenza alle Europee 2014 si è fermata poco sopra il 42% guardando agli stati membri Ue nel loro complesso, il punto più basso mai toccato in un’elezione per l’Europarlamento dal 1979. Cioè da quando si votò per la prima volta. Il dato offre uno spunto di analisi su tutti: i cittadini europei ritengono “inutile” il voto per l’Europarlamento, in pratica, votare o meno non cambia nulla, esprimersi non incide sulla propria vita.

C’è anche da dire che la situazione rispetto a 5 anni circa è molto diversa: Trump, Brexit, governo giallo-verde sono espressioni che vengono ripetute come un mantra per indicare il quadro inedito in cui si svolgerà il prossimo voto. Ora, in questo mese le forze politiche si presenteranno agli elettori con una vera e propria “chiamata alle armi”. Molto più di come hanno già fatto, i partiti cercheranno di mobilitare gli elettori in difesa dell’Ue o contro l’Ue. Al momento, però, non sembra che gli annunci in una direzione o nell’altra abbiano catturato più di tanto l’attenzione dei più giovani.

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