La possibilità di aumento dell’Iva preoccupa il Governo e il Paese tutto. Ma cosa sono le clausole di salvaguardia dell’Iva e cosa succederebbe esattamente se scattassero?
Aumento Iva 2020: stangata per le famiglie rinviata al 2020
Le clausole di salvaguardia dell’Iva, in sostanza, sono una specie di patto con cui l’Italia garantisce all’UE il rispetto dei vincoli di bilancio e degli obiettivi legati alla riduzione del debito. La Legge di Bilancio 2019 le ha temporaneamente sterilizzate: l’aumento dell’Iva, dunque, è stato rinviato al 2020. Tuttavia, è ancora possibile evitare il rialzo delle aliquote Iva (quella ordinaria, entro il 2021, potrebbe toccare il 26,5%, quella agevolata il 13%): il Governo dovrebbe reperire 23 miliardi.
Se non si correrà ai ripari in questo senso, l’aumento dell’Iva colpirà soprattutto i consumatori che vedranno aumentare i prezzi di beni e servizi. Secondo alcune stime il rialzo delle aliquote Iva – in media – potrebbe pesare nella misura di oltre 530 euro a famiglia. Le conseguenze peggiori per liberi professionisti e imprenditori che dovrebbero sborsare 857 euro in più all’anno. L’impatto peggiore si riscontrerebbe in Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto.
Aumento Iva 2020: l’impatto sulla vita quotidiana
Approfondisce proprio questo punto un recente servizio della trasmissione di La7 Di Martedì; per esempio, ponendo che comunemente un caffè al bar costa 90 centesimi, se aumentasse l’Iva costerebbe 93 centesimi. Quindi un italiano che prende un caffè al bar ogni giorno spenderà 10 euro in più all’anno. Al bar si prende ogni giorno un tramezzino dal costo di 2 euro e 30? Ora si spendono 772 euro all’anno, con l’aumento dell’Iva si arriverebbe a spenderne 796. Una pizza che oggi costa mediamente 6,85 euro costerebbe 7,04.
Inciderebbe sulla vita quotidiana degli italiani anche l’aumento delle bollette dovuto allo scattare delle clausole di salvaguardia: una bolletta della luce di 170 euro con l’aumento dell’Iva salirebbe a 174 euro e 65 centesimi.
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