Pensioni ultima ora: dopo Quota 100 è il momento di Quota 41? Si tratta di uno scenario plausibile almeno stando a quanto dichiarano da tempo gli esponenti della maggioranza dio Governo. Ovvero sia i rappresentanti politici del MoVimento 5 Stelle che della Lega.
Pensioni ultima ora, rapporto tra risorse e istanze Quota 100 accolte
Partiamo dalle condizioni previdenziali attuali. Al momento, alla luce della introduzione delle nuove regole da parte del Governo Conte, è in vigore Quota 100. Per cui possono andare in pensione i lavoratori che hanno raggiunto i due requisiti di base: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. La misura è temporanea: sarà valida per il triennio 2019-2021. Cosa succederà dopo o nel frattempo è impossibile dirlo con certezza. Un elemento nuovo e altrettanto interessante è però quello legato al rapporto tra istanze accolte (secondo i numeri ufficiali comunicati dall’Inps) e risorse disponibili cioè stanziate dal Governo.
Pensioni ultima ora, il possibile tesoretto
Perché secondo le prime stime, in base ai numeri attuali di Quota 100, potrebbe rendersi disponibile una sorta di tesoretto. Risorse che il Governo avrebbe dunque la possibilità di destinare altrove o investire diversamente magari approvando nuove misure. Ma è presto per pronunciarsi in tal senso perché servirà far passare più tempo prima di conoscere l’andamento preciso delle domande pervenute all’Inps.
Pensioni ultima ora, Durigon: risposte concrete ai tanti che le devono ancora avere
Probabilmente sono da leggere in questa direzione le parole del sottosegretario della Lega Claudio Durigon. “La nostra prossima sfida sarà quella di concentrarci sempre di più a dare risposte concrete ai tanti ancora che le devono avere: quota 41, i precoci e le donne che hanno avuto figli e licenziati prima della entrata in vigore della Fornero”.
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Pensioni ultima ora, Durigon difende Quota 100
A fronte delle tante critiche Durigon sottolinea alcuni aspetti positivi di Quota 100 rimarcando il fatto che deve essere considerata come una opportunità data “di scegliere al lavoratore, di decidere secondo le proprie esigenze e speranze!. Sapete quante persone sono andate in pensione con ape social riforma del Pd targata Poletti? Solo 23.137 in 18 mesi” scrive il sottosegretario. Non manca una stoccata di contro gli “studi privati di economisti che hanno dato numeri del disastro (per loro) economico di quota 100 e di altri studi dei sindacati che hanno dato numeri inferiori alle aspettative (sempre secondo loro) del Governo”.
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