Vip che non danno la mancia: elenco stilato dai Rider per protesta su Facebook

Fa discutere la protesta di un collettivo di riders milanesi che ha reso nota una lista di vip che non darebbe mancia alla consegna

Una bicicletta con il logo di Deliveroo
Vip che non danno la mancia: elenco stilato dai Rider per protesta su Facebook

Sappiamo tutto di voi. Sappiamo cosa mangiate, dove abitate che abitudini avete“. Con queste parole un collettivo di riders precari ha diffuso su Facebook quella che definiscono la loro blacklist di vip che non danno la mancia quando ordinano via app.

https://www.facebook.com/deliverancemilano/posts/2186852928292407

A finire nell’elenco, calciatori, cantanti e attori. Da Higuain a Fedez, da Mauro Icardi a Dj Albertino. Passando per Platinette, Marracash e Chiara Ferragni.

I riders si rivolgono direttamente alle piattaforme digitali del delivery food, “se non volete parlare con noi, confrontarvi con le nostre rappresentanze autonome e i gruppi organizzati che sono in stato di agitazione sindacale permanente, questo è il futuro che vi aspetta: noi produciamo i dati, noi conosciamo i vostri punti deboli e non esiteremo ad usarli contro di voi“.

Al termine del post chiedono che le loro mance non siano tassate e pretendono un’indennità di cassa a tutela dei pagamenti in contanti che sono tenuti, in alcuni casi, a ricevere con la consegna.

Vip che non danno la mancia, le reazioni al post dei riders

La risposta ai riders non si è fatta attendere. In una nota AssoDelivery, l’associazione che rappresenta Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e UberEats si dice sconcertata per quanto pubblicato dal gruppo
Deliverance Milano.

“Le dichiarazioni sono molto gravi e abbiamo già segnalato l’accaduto alle autorità competenti, al fine di andare a fondo sulla questione e prendere i dovuti provvedimenti, compresa l’interruzione dei rapporti con le persone coinvolte in attività illegali. La legalità e la sicurezza dei nostri clienti sono una nostra priorità“.
Riguardo le richieste avanzate dai lavoratori hanno fatto sapere che sono favorevoli alle mance che restano, però, “una possibilità a totale discrezione dei clienti”. E aggiungono: “Nelle piattaforme in cui è disponibile la funzione, le mance vanno completamente ai rider. A questi compensi si applica la normale tassazione prevista dalla legge, senza nessuna trattenuta da parte delle piattaforme”.

Del resto anche i commenti di risposta al post sono stati molto critici. A ricevere più reazioni è stata la replica di un utente che scrive: “La mancia è una cortesia, non un obbligo, e il fatto che una persona abbia più o meno soldi non dovrebbe significare assolutamente niente. Stanno pagando il vostro lavoro e se davvero ritenete (come credo sia davvero) che il vostro lavoro sia sottopagato dovreste rifarvi con le aziende e non con i clienti“.

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