Reddito e pensione di cittadinanza premiano chi ha meno contributi

Pubblicato il 27 Aprile 2019 alle 12:48 Autore: Guglielmo Sano

Chi ha maturato un importo simile tramite il versamento dei contributi penalizzato sul piano fiscale rispetto a chi accede alla pensione di cittadinanza

Reddito e pensione di cittadinanza premiano chi ha meno contributi
Reddito e pensione di cittadinanza premiano chi ha meno contributi

Nuove ombre sulla misura gemella del Reddito di Cittadinanza dopo uno studio della Uil. L’analisi del sindacato mostra come chi ha maturato un importo simile tramite il versamento dei contributi sia penalizzato dal punto di vista fiscale rispetto a chi accede alla misura assistenziale.

Reddito e pensione di cittadinanza: un paradosso che farà discutere

Un vero e proprio paradosso, sottolineano dalla Uil, se si considera che la pensione di cittadinanza è erogata senza applicazione di alcuna trattenuta fiscale al contrario degli altri tipi di pensione che, per esempio, si vedono applicata l’Irpef.

“Prendiamo il caso di un pensionato single con una pensione di 9.360 euro lordi annui – spiega a margine della presentazione del documento il Segretario Uil Domenico Proietti, riferendosi al massimo importo che si può percepire con la pensione di cittadinanza – questa persona, anche se non ha altri redditi, è soggetta all’aliquota Irpef”.

Reddito e pensione di cittadinanza: fino al 6% in più

Alla fine dell’anno, quindi, avrà ottenuto un reddito netto di 8.765 euro a fronte del versamento di 595 euro di Irpef e addizionale comunali e regionali, diametralmente, chi percepisce un importo simile sotto forma di pensione di cittadinanza non è soggetto a tali trattenuta ottenendo un vantaggio di oltre il 6%.

In una battuta, non essendo stata prevista una “curva di salvaguardia” per usare le parole di  Proietti, chi percepisce un assegno previdenziale perché ha versato i contributi, a parità o quasi di importo, si trova a prendere meno di chi percepisce l’assegno di welfare con copertura contributiva parziale o nulla.

Il paradosso si manifesta anche su un altro fronte. Si ponga il caso di un pensionato che attraverso i contributi può contare su una pensione di 8mila euro. Dunque, si trova in no tax area e in più avrà diritto a 1.360 euro annui di pensione di cittadinanza sempre esentasse, insomma, anche qui chi ha versato meno contributi è agevolato dal punto di vista fiscale.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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