Sondaggi politici Ipsos: Italia nell’Ue? Positivo per maggioranza italiani
Sondaggi politici: l’ultima rilevazione di Ipsos per il Corriere della Sera approfondisce l’opinione degli italiani su molti temi riguardanti l’Europa
L’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera approfondisce l’opinione degli italiani su molti temi riguardanti l’Europa, a partire innanzitutto dalla fiducia nell’istituzioni di Bruxelles quando ormai manca meno di un mese al prossimo voto per l’Europarlamento.
Sondaggi politici Ipsos: la frattura politica tra fiducia e sfiducia
La fiducia nell’Unione Europea degli italiani si attesta su livelli decisamente bassi; ora è al 36%, una percentuale che fa ancor più impressione se si considera che 20 anni fa il dato superava l’85%. Detto ciò, considerando soltanto chi risponde all’intervista di Ipsos, dunque escludendo coloro che hanno preferito non esprimersi, il tasso di fiducia è stimabile nella misura del 40%, due punti di percentuale in più rispetto al dato registrato nel 2017 e nel 2018.
“La frattura tra fiducia e sfiducia è soprattutto di carattere politico: la prima infatti prevale solo tra gli elettori di centrosinistra (71%) mentre la sfiducia prevale nettamente tra i pentastellati (69%) e i leghisti (68%), come pure tra gli elettori dell’opposizione di centrodestra (59%) e gli astensionisti (47%)”, arriva opportuna la precisazione di Nando Pagnoncelli, Ad di Ipsos, dalle colonne del quotidiano di Via Solferino.
D’altro canto, è necessario sottolineare a questo punto che il 45% degli italiani secondo l’istituto ritiene che l’appartenenza dell’Italia all’Ue sia un fatto positivo; il 24% pensa al contrario che sia una cosa negativa.
Sondaggi politici Ipsos: si sta parlando abbastanza di Europa?
In questa campagna elettorale verso le Europee si sta parlando abbastanza, come dovrebbe essere ovvio, di Europa? Solo il 23% degli italiani risponde in modo affermativo al quesito, quindi, la stragrande maggioranza del paese pare convinto, guardando i dati Ipsos, che stia andando in scena una nuova competizione nazionale.
“La campagna elettorale si prospetta come un’occasione perduta, dato che si è parlato poco di Europa. Finora è mancata una riflessione seria sulle ragioni dell’appartenenza o meno all’Ue, spesso ci si è limitati ad affermazioni apodittiche o all’evocazione di emozioni negative pro o contro l’Ue: all’immagine di un’Europa fredda, distante e arcigna si è contrapposta la paura della fine del progetto europeo. Nessun accenno al ruolo dell’Europa nel contesto globale e multipolare, nessun riferimento a una possibile riforma della governance dell’Unione, o all’impegno a rafforzare l’Europa, come pure la maggioranza dei cittadini europei invoca, agendo di concerto su temi come la gestione dell’immigrazione, la politica energetica e ambientale, il lavoro, il fisco, la sicurezza, la politica estera, la protezione sociale” conclude commentando il sondaggio sempre Pagnoncelli.
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