Anziché incentivare l’occupazione, il Reddito di cittadinanza rischia di scoraggiarla. A dirlo è l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel suo rapporto annuale sull’occupazione, l’Employment Outlook.Dopo le polemiche scoppiate per gli importi giudicati troppo bassi dai beneficiari, una nuova bocciatura, di verso opposto, arriva dall’organizzazione internazionale.
Il report, a cui hanno lavorato anche due economisti italiani, Stefano Scarpetta e Andrea Garnero, giudica positiva la scelta del governo italiano di aver riconosciuto un sussidio economico per le persone in povertà. Tuttavia, sottolinea alcune incongruenze con il mercato del lavoro italiano che rischiano di innescare pericolosi effetti negativi.
“Il giudizio è positivo sull’idea del reddito, ma sul livello e sui dettagli, che sono quelli che contano, ci sono molte cosa da rivedere”, si legge nell’outlook.
Reddito di cittadinanza, Ocse: “Può scoraggiare l’occupazione”
La principale critica mossa dall’organizzazione francese riguarda la cifra del sussidio. L’importo massimo del Reddito di cittadinanza, ovvero 780 euro, è stato giudicato troppo alto se confrontato con le entrate medie mensili per cittadino, soprattutto nel Sud.
Questo potrebbe incentivare i cittadini beneficiari del Rdc a non accettare offerte di lavoro che offrono stipendi di poco superiori al sussidio ricevuto. Lavorare, come fa notare Garnero, comporta costi in più rispetto allo stare a casa. Non solo le spese per i trasporti, ma anche quelle per la cura dei bambini e degli anziani potrebbero scoraggiare dall’accettare un impiego.
Per l’Ocse la misura penalizza le famiglie
Proprio sulla gestione del reddito in relazione alle esigenze dei nuclei familiari si sofferma la seconda critica dell’Ocse. I single riceverebbero, in proporzione, un aiuto maggiore rispetto alle famiglie.
“Si è partiti dalla cifra per i single e poi il budget disponibile è stato diviso tra gli altri“, scrivono gli economisti. Una famiglia che beneficia del sussidio, secondo l’Ocse, dovrebbe mantenere parte dell’aiuto nella transizione all’occupazione per ammortizzare le spese derivanti dal nuovo lavoro.
“La situazione dovrà essere monitorata ed eventualmente ridisegnata in corso d’opera“, avvertono da Parigi.
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