Sul fronte pensioni ultime notizie riguardano il ricalcolo dell’assegno previsto per diversi pensionati nel mese di giugno. A fine maggio ci sono le elezioni europee e a giugno dovrebbe avvenire un cambiamento importante, ma in negativo, per alcune categorie di pensionati. Una mossa tipicamente elettorale lo slittamento della “penalizzazione” subito dopo le elezioni: è questa la denuncia del sindacato FEDER SPeV, che cura gli interessi del comparto sanitario.
Pensioni ultime notizie: cosa succede a giugno
Come riporta Avvenire il sindacato, assieme ad altre associazioni intervenute al Forum Pensioni, puntano il dito contro il governo, accusando l’intenzione di abbassare gli assegni con l’applicazione di alcune misure previste dall’ultima Legge di Bilancio. Si parla ovviamente del raffreddamento dell’indicizzazione dei trattamenti e del famoso contributo di solidarietà.
Pensioni ultime notizie: proteste e diffide contro l’Inps, che si difende
Una mossa elettorale, insistono i sindacati. Ma su alcune misure serpeggia anche il dubbio dell’incostituzionalità. Per questo motivo sono arrivate diverse diffide all’Inps. Dal canto suo l’Istituto ha fatto sapere che i ritardi dell’applicazione di tali “penalità” sono state determinata da una scala prioritaria, che ha visto l’avvio di Quota 100 e reddito di cittadinanza attori protagonisti e pressoché unici sul fronte previdenziale in questi mesi dell’anno. Allontanando così il dubbio che lo slittamento a giugno del ribasso pensionistico non sia solo un’attesa tipicamente elettorale post-26 maggio, ma solo un ritardo naturale dovuto al privilegiare altre priorità.
Pensioni ultime notizie: a giugno avverrà la restituzione
In ogni caso nel mese di giugno l’assegno pensionistico sarà più basso rispetto a quello di maggio. Chi nel primo trimestre dell’anno ha ricevuto assegni più alti perché non ancora indicizzati (si parla degli assegni di importo superiore a 3 volte il minimo), sarà chiamato alla restituzione di quanto percepito in più a gennaio, febbraio e marzo. La restituzione dovrebbe avvenire o in soluzione unica o a rate. A ciò si aggiunge il contributo di solidarietà per gli assegni più alti (sopra i 100 mila euro).
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