Revisione patente in caso di incidente stradale: tempo sospensione e iter

Pubblicato il 29 Aprile 2019 alle 20:25 Autore: Claudio Garau

Revisione patente: che cosa può disporre la Motorizzazione in caso di incidente stradale provocato dall’automobilista e in base a quali requisiti.

Revisione patente in caso di incidente stradale tempo sospensione e iter
Revisione patente in caso di incidente stradale: tempo sospensione e iter

È interessante fare il punto in merito alla questione della revisione della patente di guida, nei casi in cui un automobilista abbia provocato o causato un incidente stradale. Essa però ricorre solo a determinate condizioni, come specificato dalla giurisprudenza. Vediamo di seguito di fare chiarezza in merito.

Revisione patente: che cos’è e quale finalità ha

Preliminarmente, vediamo cos’è, in base alla normativa contenuta nel Codice della Strada, la cosiddetta revisione della patente. Essa non è altro che un tipo di provvedimento amministrativo cautelare, emesso dalla Motorizzazione Civile, che ricorre quando si pone un dubbio relativo al fatto che il titolare di patente potrebbe non avere più i requisiti fisici e psichici per la guida, oppure i requisiti inerenti l’idoneità tecnica. Nel caso di incertezza sul piano fisico-psichico, è disposta celermente una visita medica presso la Commissione Medica Locale, incaricata di svolgere tali tipi di controlli; nel caso invece di dubbi sull’effettivo permanere dell’idoneità tecnica, può essere disposto un nuovo esame teorico-pratico di guida. I risultati della visita medica o dell’esame di idoneità sono di seguito comunicati agli uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri per i possibili provvedimenti di sospensione o revoca della patente.

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L’utile apporto della giurisprudenza in merito alla questione

In materia di incidenti stradali, la Motorizzazione può intervenire avviando l’iter di revisione patente, laddove sorgano dubbi sull’effettiva idoneità fisico-psichica o tecnica del guidatore. Però il mero dubbio non basta. Occorre infatti che il dubbio sia inquadrabile come “ragionevole“: soltanto a questa condizione, l’iter potrà definirsi legittimo. Per valutare questa ipotetica ragionevolezza, occorrerà tener conto – come precisato da un provvedimento del TAR Lazio – non soltanto della dinamica oggettiva dell’incidente, ma anche della condotta più o meno prudente ed accorta, tenuta da chi era alla guida. In altre parole, ciò significa che l’iter di revisione patente non può essere sinonimo di un potere di controllo che non tenga conto di elementi concreti ed oggettivi. Non può cioè essere un potere di tipo discrezionale.

La giurisprudenza ha peraltro fatto notare che i provvedimenti di revisione patente non sono, per loro natura, di tipo sanzionatorio o punitivo verso l’automobilista; hanno invece finalità o scopo cautelativo e mirano a salvaguardare l’incolumità del guidatore e dei soggetti terzi. Soltanto laddove sorga un ragionevole dubbio sul persistere dell’idoneità fisico-psichica o tecnica, la Motorizzazione potrà adottarli legittimamente, al fine appunto di valutare l’idoneità stessa. In sintesi e conclusione, non basterà il solo dato dell’incidente provocato dall’automobilista, occorrerà anche che sia evidente che la condotta del guidatore lasci spazio a dubbi sulla possibile perdita dei requisiti per circolare.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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