Reddito di cittadinanza: taglio 20% somme non spese, come si calcola
Ultime notizie sul reddito di cittadinanza, con il taglio del 20% sulle somme non spese durante il mese. Ecco come si calcola il taglio.
Le ultime notizie sul reddito di cittadinanza riportano i numeri sulle domande presentate, aggiornate al 26 aprile 2019. Ma a far rumore è anche il taglio del 20% sulle somme non spese durante il mese e sulle relative procedure di calcolo. Andiamo quindi a vedere quante richieste sono state avanzate a fine aprile e come funziona la decurtazione del 20%.
Reddito di cittadinanza: domande presentate al 26 aprile
Come informa l’Inps, al 26 aprile 2019, sono in tutto 946.569 le domande presentate per il reddito di cittadinanza. La Regione con più richieste è la Campania (160.333), mentre la Sicilia viene subito dietro (150.590 richieste). Il Lazio ha presentato circa 87.500 richieste, mentre la Puglia si è fermata a 83.190 domande e la Lombardia poco dietro a 82.696.
Le Regioni che hanno invece presentato meno richieste sono rispettivamente Valle d’Aosta (1.259), Trentino (3.355) e Molise (5.952). Le richieste sono state presentate in misura maggiore tramite Caf (709.521), Poste (222.645) e patronati (14.403).
Reddito di cittadinanza: taglio 20%, quando avviene e come funziona
Il reddito di cittadinanza erogato nell’apposita Carta va speso tutto, altrimenti nel mese successivo si rischia un taglio. Di quanto? Del 20% sulla somma non spesa, ma la decurtazione non potrà superare il 20% del beneficio complessivamente erogato. Questo è quanto scritto sul modulo di domanda del reddito di cittadinanza: “Il beneficio deve essere ordinariamente fruito entro il mese successivo a quello di erogazione, pena la sottrazione del 20% del beneficio non speso o non prelevato”.
Facendo un esempio pratico, se il beneficio ammonta a 700 euro mensili e non vengono spesi 100 euro, nel mese successivo sulla Carta saranno erogati 20 euro in meno (ovvero il 20% dei 100 euro non spesi). Dalla quantificazione delle somme per il calcolo del taglio, restano esclusi gli eventuali arretrati.
Tuttavia, come ricorda Il Sole 24 Ore, bisogna attendere apposito decreto del Ministero del Lavoro, da adottare entro 3 mesi dall’entrata in vigore del DL n. 2/2019. Una volta emanato il decreto, si opererà con l’eventuale decurtazione sulle somme non spese. Ma fino a quel momento non ci sarà alcun taglio.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it