Cosa si fa e cosa si mangia il 1 maggio in Italia? La festa dei lavoratori in Italia è la giornata del grande concerto di Piazza San Lorenzo, è una giornata di lotta e confronto, ma è anche una giornata di pic-nic e scampagnate al sole.
Il cibo, per il 1 maggio 2019, non è centrale come in altre festività, ma assume sicuramente un ruolo importante. Le tradizioni e gli usi per la gita fuori porta del Primo maggio non sono diffusi e condivisi a livello nazionale, ma ci sono e vengono rispettati rigorosamente.
Cibi e tradizioni regionali della Festa del 1 maggio 2019
Il primo maggio si è arricchito con il passare dei decenni. Infatti, a fianco alle implicazioni sociali, politiche e civili la data del primo maggio si è impregnato di convivialità. Leggere o ricche squisitezze caratterizzeranno la giornata del 1 maggio.
Per molti, il primo maggio significa aria aperta e pranzo al sacco o anche meglio: barbecue e grigliate. In alcune parti d’Italia, però, ci sono alcuni alimenti che non possono mancare sulla tavola del 1 maggio 2019.
Il 1 maggio, prima di essere la festa dei lavoratori, sin dall’Antica Roma era una giornata consacrata ai festeggiamenti per l’arrivo della primavera: tutte le bontà della nuova stagione condivise con amici e parenti davano il benvenuto alla primavera.
A Roma e nel Lazio, a Teramo fino a Palermo: come si festeggia il 1 maggio 2019 e cosa si mangia
Fave e pecorino accompagnano a Roma e nel Lazio la festa del 1 maggio 2019. Le fave, afrodisiache, si mangiavano in onore della dea Flora, protettrice della natura e della rinascita. Unite al pecorino, rappresentano l’abbinamento perfetto per un pasto completo ed equilibrato.
A Teramo, invece, vengono preparate “Le Virtù“, piatto povero ma ricco e prelibato. Assomiglia a un minestrone o una zuppa, ma per la quantità di ingredienti che servono per prepararlo, è un piatto speciale.
La tradizione delle virtù è legata al culto della Terra che si celebrava in occasione del Calendimaggio: i resti delle provviste invernali venivano unite alle primizie di primavera. Le virtù sono ricche di: legumi secchi e freschi, all’incirca venti verdure, ma anche cotenne e pasta all’uovo.
Il 1 maggio per il calendario religioso: San Giuseppe artigiano
La data del primo giorno di maggio è una data importante anche per il calendario religioso. Nel 1955, da papa Pio XII, viene istituita la festa di San Giuseppe artigiano, per far sì che la festa del lavoro potesse essere condivisa anche dai lavoratori cattolici.
A Leni, sull’isola di Santa Marina Salina, per il primo maggio si prepara la tipica “tavuliata”. Giuseppe Pittorino, padrone di barche, alla fine dell’Ottocento, per devozione a San Giuseppe, preparò, in onore del santo, una tavolata per i poveri.
Questa tradizione è ancora viva e ancora oggi ai fedeli viene offerta soprattutto pasta con ceci e legumi vari. A Montemaggiore Belsito (Palermo), invece, si può gustare “La Ghiotta”: antipasto preparato con più di dodici ingredienti, tra verdure e frutta secca. A Forlì,
per la festa del primo Maggio, con la sagra dei cedri – secondo la tradizione, i cedri venivano portati in chiesa per la benedizione e poi consumati a tavola –, si celebra, invece, San Pellegrino, che è anche patrono della città.
San Pellegrino e San Francesco da Lula: tradizioni e feste del 1 maggio 2019
In provincia di Tuoro, c’è la festa di San Francesco a Lula. In onore del santo si mangiano su filindeu (minestra cotta nel brodo di pecora e condita con formaggio) e su zurrette (un sanguinaccio).
A Volterra, in Toscana, per il 1 maggio si preparano dei gustosissimi piatti di trippa. Questo piatto tipico si cucinava per onorare la tradizione dei lavoratori delle cave di alabastro. La giornata del 1 maggio è uno degli eventi più sentiti dalla cittadinanza e coinvolge tutti: circoli, osterie e bettole. Trippa al sugo, baccelli, formaggio, affettati, pinzimonio e vino: tutto rigorosamente servito a colazione.
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