Che fare quando il mondo è in fiamme: trama, cast e curiosità del film
Che fare quando il mondo è in fiamme: il film di genere documentario sulla discriminazione in America diretto da Minervini, al cinema il 9 maggio.
Che fare quando il mondo è in fiamme uscirà al cinema il 9 maggio 2019. È un documentario del 2018 della durata di 123 minuti, diretto da Roberto Minervini.
Che fare quando il mondo è in fiamme: la trama
La storia affrescata in What You Gonna Do When the World’s on Fire? osserva l’evoluzione delle lotte dei protagonisti, scelti ad hoc per rappresentare le varie fasi dell’esistenza, calata però in questo particolare momento storico e politico.
Troveremo Judy, che con fatica cerca di mandare avanti la propria famiglia, gestendo un bar minacciato dalla gentrificazione. Incontreremo due ragazzini, Ronaldo e Titus, forse fra le figure più commoventi della pellicola. Per rendere l’idea basti pensare all’episodio in cui Ronaldo, il fratello maggiore di quattordici anni, si offre di insegnare al fratellino di nove come “fare a pugni”, affinché “possa difendersi”. I due “non più bambini” sono fratelli, e, figli di un quartiere graffiato dalla violenza più sordida, rifiutano la condanna alla rassegnazione. E allora tentano di sopravvivere, con i poveri mezzi di cui dispongono – praticamente soli, vista la condanna alla prigione del padre.
E poi, ancora, Kevin, e le rinate Black Panthers che, indagando su un tragico episodio che ha coinvolto due ragazzi, decidono di urlare ancora e ancora “Black Power!” in una protesta organizzata contro la violenza delle forze armate.
Il cast di What You Gonna Do When the World’s on Fire?
Il film è diretto da Roberto Minervini che si è occupato anche nella sceneggiatura. Il film è interpretato da Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson (II), Ronaldo King, Titus Turner.
Il responsabile della fotografia è Diego Romero Suárez-Llanos mentre a capo del montaggio troviamo Marie-Hélène Dozo. Che fare quando il mondo è in fiamme è prodotto da Okta Film, Pulpa Film, Shellac Sud con Rai Cinema.
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Le parole e le immagini ormai non bastano più
I protagonisti di Che fare quando il mondo è in fiamme si muovono nella violenza inconsueta che ha caratterizzato, e che forse caratterizza tutt’ora, certe parti del globo.
Il messaggio è un monito: bisogna conoscere la storia, esserne pienamente consapevoli, e imparare.
Sembra quasi però che la semplice denuncia delle violenze proiettata su uno schermo possa essere abbastanza per mettere a posto le coscienze.
Quel misto di tristezza e senso di colpa che scaturisce in un ipotetico spettatore impegnato con il docu-film, non può e non deve rappresentare l’unico tipo di impegno contro la discriminazione. Non basta capire che il razzismo e la violenza concorrente sono sbagliati.
Bisogna agire.
Bisogna occuparsi concretamente nei piccoli gesti che costellano la nostra vita quotidiana, per liberarsi dal giogo rappresentato dalla cruda storia. Bisogna evitare che si ripeta. Le parole e le immagini ormai non bastano più.
E forse è questo che Minervini cerca di dire: una buona parola non basta a salvare una vita. Invece le azioni, anche quelle più piccole, fanno veramente la differenza.
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