Lapsus freudiano? “Ma per carità!”. Ci scherza su il vicepremier Di Maio che, in un’intervista telefonica con Non stop news su Rtl, confonde il nome del leghista indagato per corruzione, Armando Siri, con quello del suo omologo Matteo Salvini.
Parlando del caso del sottosegretario ai trasporti, finito al centro di un’inchiesta che dovrà far luce su un tangente da 30mila euro in cambio di un emendamento su incentivi all’eolico, il ministro del Lavoro conferma la linea del suo partito.
“Noi non molliamo. Io credo che la stragrande maggioranza degli italiani condivida il fatto che uno che è coinvolto in un’indagine per corruzione, che parla addirittura di mafia, possa pensare di restare sottosegretario“.
Luigi Di Maio continua nel suo ragionamento lasciandosi sfuggire, però, un clamoroso lapsus.
“Io ho piena fiducia del fatto che Conte stia seguendo la vicenda e quindi trovi una soluzione per questo governo e per noi – dice il capo politico del Movimento Cinque Stelle -. E credo anche che Salvini farà la scelta giusta, anche perché ci sono ormai parlamentari della Lega che mi dicono che Salvini dovrebbe dimettersi“.
Caso Siri, Luigi Di Maio: “È un’inchiesta che implica una questione morale”
L’errore del vicepremier è stato subito corretto dal conduttore, Pierluigi Diaco, che gli fa notare la gaffe. E così Luigi Di Maio corregge il tiro e ci scherza su: “Non credo che i parlamentari della Lega possano chiedermi questo su Salvini“, ironizza.
Ma subito torna serio e prima di concludere torna sul tema. “È un’inchiesta enorme, che riguarda prestanomi di mafiosi, che prevede una questione morale, prima delle sentenze. Poi sono certo che Siri sarà giudicato innocente e tornerà a fare il sottosegretario“.
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