“Nessuno vi ricorderà se perderete una stupida partita ma, se vincerete, tutti si ricorderanno che sarete andati in finale. Adesso andiamo in campo e prendiamoci questa finale”.
Il discorso negli spogliatoi di coach Gianmarco Pozzecco ispira e carica i cuori di Sassari. Pathos, emozione e adrenalina compongono il preludio alla finale di Fiba Europe Cup fra la Dinamo Sassari e S.Oliver Würzburg.
L’impresa è vinta, missione compiuta. I sardi vincono la Europe Cup 2019 trionfando in terra tedesca per 79-81. Chapeau a Sassari, che porta a casa il primo titolo europeo della sua storia.
Europe Cup 2019: una partita al cardiopalma
Il tifo scatenato del palazzetto in terra tedesca fa da sfondo alla finale di ritorno fra le due squadre. Un fattore non indifferente con cui fare i conti: S.Oliver, del resto, non perde in casa dallo scorso ottobre, forti di una spinta del pubblico unica, tanto genuina e vera quanto infuocata e trascinante.
I sardi, forti del successo dell’andata (89-84) hanno 5 punti da difendere prima del fischio d’inizio. Coach Pozzecco schiera Cooley, McGee, Smith e Thomas al fianco della stella Pierre nel quintetto iniziale.
Nel primo quarto i tedeschi tengono le redini dell’incontro. La tensione è palpabile e S.Oliver conduce il risultato per tutta la prima lunghezza. Nonostante una percentuale al tiro inferiore ai rivali del Bel paese (54.5% contro 83.7% di Sassari) i padroni di casa hanno tirato di più, specie nel tentativo da 3 punti (3/6) portando il parziale sul 26-19.
Nei secondi 10 minuti il subentrato Gentile apre le danze di Sassari con una tripla dall’angolo. Il pubblico ospite tiene testa alla spinta dei padroni di casa, in un palazzetto infuocato. I tedeschi, poi, tentano la prima fuga, portandosi sul +9 (parziale di 42-33). ma il tandem Pierre-Colley tiene a galla i sardi, a -5 sui rivali al titolo sul finire del primo tempo (46-41).
Il terzo quarto è decisamente il più emozionante del match. Sassari parte piano e con la spina della concentrazione staccata, col S.Oliver che ne approfitta portandosi addirittura sul +11. L’incontro sembra indirizzato verso la rimonta tedesca ma ci pensa uno scatenato Pierre a rimettere a posto le cose per i sardi. 19 punti, 1 assist e 7 rimbalzi per l’MVP della serata degli italiani, un trascinatore in toto dei ragazzi di Pozzecco. Sassari viene rivitalizzata dal carisma della sua stella e rimonta l’incontro, portandosi sul -1 sul finire della terza ripresa (65-64). Gli ospiti hanno dominato sia sul piano dell’iniziativa offensiva (10/21 contro 6/12 dei tedeschi) sia su quelli dei rimbalzi (12 dei sardi contro 6 dei padroni di casa).
La penetrazione offensiva di Gentile (10 punti e 1 assist nella sua serata) in apertura di quarto consegna a Sassari il primo vantaggio dell’incontro. Il tentativo di reazione dei tedeschi viene annullato da Thomas, che porta il parziale sul 68-70. Da quel momento gli italiani affrontano l’incontro con la consapevolezza di poter vincere, e nonostante lo 0% di triple nell’ultima ripresa e un maggior numero di rimbalzi dei tedeschi (11 a 10) a prevalere alla fine sono stati gli ospiti, che chiudono l’incontro sul 79-81 definitivo.
Sassari, il trionfo di Pozzecco e ragazzi
Una partita perfetta quella dei sardi. Una gara memorabile figlia di un desiderio di vittoria unico, come nessuna nel torneo.
Di seguito un estratto delle parole a caldo post partita di coach Pozzecco:
“Prima di tutto mi voglio complimentare con Wurzburg e con il loro tecnico, Abbiamo affrontato un grande avversario e credo abbiamo regalato una bella sfida. Loro sono stati bravissimi, non hanno mollato mai e hanno combattuto fino alla fine. Ma il bello di uno sport come il basket è questo: a volte si perde a volte si vince. Noi abbiamo fatto leggermente meglio e abbiamo vinto; mi voglio complimentare di cuore con i miei ragazzi perché questa coppa l’hanno vinta loro. Quando si centrano risultati così importanti il merito è del club, che ha saputo costruire con lungimiranza un progetto a lungo termine, dei giocatori che hanno disputato una partita con fame ed energia per tutto il tempo, e solo in ultima analisi del coach. L’unica statistica che conta è la quattordicesima partita vinta di fila. La Dinamo è entrata nella storia e non ci sono molte squadra in Italia che possano vantare l’onore di aver vinto una coppa europea. Il merito è del presidente Sardara che ha costruito con attenzione e solidità la società”.
“Abbiamo fatto la storia” conclude poi. Un manifesto semplice, eppure eloquente e significativo, sull’approccio all’incontro e sull’impresa di Sassari, al primo successo continentale della sua storia.
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