Era la stagione 2010/2011 quando il Brescia di Beppe Iachini, alla fine di un campionato di molti bassi e pochi alti, retrocedeva dopo un solo anno di permanenza dalla massima serie alla cadetteria.
Da quel Maggio 2011, il Brescia è rimasto per ben 8 anni nel purgatorio della B, giocando una semifinale play-off (persa) nel 2013 e venendo ripescato da una retrocessione in Lega Pro nel 2015.
Due giorni fa, con la vittoria casalinga contro l’Ascoli, arrivata grazie a un gol di Daniele Dessena, le Rondinelle hanno conquistato aritmeticamente la promozione diretta in Serie A, aiutati dall’inaspettata sconfitta del Lecce a Padova (2-1) e del pari interno del Palermo contro lo Spezia (2-2).
La stagione del Brescia e i profili più interessanti
Con 18 vittorie, 12 pareggi e solamente 4 sconfitte, il Brescia si è aggiudicato la testa della classifica (66 punti) di uno dei campionati di Serie B più equilibrato degli ultimi anni.
La stagione dei lombardi non era iniziata nel migliore dei modi: solo 2 punti nelle prime 3 giornate (2 pareggi, 1 sconfitta) con David Suazo in panchina.
Poi, con l’esonero dell’honduregno e l’arrivo di Eugenio Corini – che da giocatore ha indossato la maglia del Brescia 101 volte tra il 1987 e il 1990 e poi nuovamente nella stagione 1994/1995 – è arrivata la svolta: una striscia di 8 risultati utili consecutivi tra la 4a e la 12a giornata (4 vittorie e 4 pareggi) ha portato le Rondinelle nella zona alta della classifica.
Parallelamente, le potenzialità della squadra sono venute alla luce: in Novembre, il mediano, classe 2000, Sandro Tonali – dagli addetti ai lavori considerato come l’erede di Andrea Pirlo – è stato convocato per la prima volta in Nazionale maggiore dal CT Roberto Mancini, in occasione della gara contro gli Stati Uniti, non scendendo tuttavia in campo.
Da segnalare, inoltre, l’annata eccellente, soprattutto in termini di reti, del capocannoniere del campionato Alfredo Donnarumma – 25 centri per lui – già miglior marcatore della scorsa stagione di B con l’Empoli (23 marcature).
Giocatori molto interessanti sembrano essere anche il centrale di difesa Simone Romagnoli (33 presenze e 2 reti), l’altro mediano, Dimistri Bisoli (5 reti stagionali), il trequartista Leonardo Morosini (4 segnature per lui) e l’attaccante Ernesto Torregrossa (autore fin qui di 12 reti).
Insomma, il Brescia di Carlo Mazzone dei primi anni 2000 con Galli, Pirlo, Guardiola, Baggio, Tare e i gemelli Filippini in campo è stata sicuramente la squadra che ha fatto la storia del club. Tuttavia, con questi giocatori di prospettiva e un allenatore giovane ma competente come Corini, la squadra del presidente Cellino potrebbe anche fare sognare i propri tifosi il prossimo anno, puntando a una salvezza tranquilla.
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