Regno Unito 2010: le differenze programmatiche tra i candidati

Pubblicato il 27 Aprile 2010 alle 18:55 Autore: Livio Ricciardelli

[ad]Conservatori: Il Partito Conservatore britannico di Cameron si è molto avvicinato al “centro” negli ultimi anni (il leader dei Tories è ironicamente chiamato “Tory Blair”) ma sull’immigrazione l’impianto teorico e programmatico non è cambiato rispetto al periodo della Thatcher. I Conservatori si battono per la definizione di una quota massima per l’ingresso degli extracomunitari nel paese. Si dicono disposti a accettare deroghe solo nel caso in cui l’extracomunitario abbia la certezza di lavorare stabilmente presso qualche luogo di lavoro. Cameron sostiene che tramite questo tetto agli stranieri e tramite l’ingresso permesso solo agliextracomunitari certi di trovare un posto di lavoro il flusso di stranieri, compresi quelli clandestini, dovrebbe ridursi da “qualche centinaia di migliaia” a “qualche decina di migliaia”.

 

Liberal-Democratici: Nick Clegg attacca pesantemente tutta la legislazione in materia degli ultimi 25 anni. Nonostante il secondo British Nationality Act sia del 1981, è probabile (il candidato non si è mai espresso in proposito) che lo consideri uno dei male del paese. La posizione dei Liberali sull’immigrazione si basa sulla reale comprensione degli aspetti politici e sociali che spingono molti extracomunitari a cercare lavoro in Gran Bretagna. Clegg ha più volte denunciato il fatto che l’ottica filo-Commonwealth prima, e quella filo-europea (per necessità!) dopo hanno offuscato la problematica riguardante l’immigrazione che non proviene ne dalle ex colonie ne dai paesi membri dell’Unione Europea. Sul tema dell’integrazione le affinità tra Liberali e Laburisti sono evidenti e risentono delle medesime affinità che si registrano nel campo delle politiche della sicurezza (anche se in Gran Bretagna appare fuorviante bollare il tema della pubblica sicurezza come un problema causato dagli immigrati) ben sintetizzati nel noto motto blairiano “”Sconfiggere il crimine e le cause del crimine).

 

Sicurezza.

Laburisti: Brown ha più volte definito il problema della sicurezza urbana come uno dei problemi cardine della nuova società britannica. Il tema del bullismo è molto sentito nelle varie città e per questo Brown ha proposto due linee politiche parallele per sconfiggere il fenomeno: da una parte educare e puntare sulla scuola per eliminare la piaga del bullismo, dall’altra potenziare la polizia sia nell’ambito dell’organico (riducendo gli sprechi e riducendo il personale impiegato in uffici) sia nell’ambito delle politiche salariali, promettendo stipendi più alti per le forze di polizia. Brown ha fortemente attaccato Cameron sempre su quest’ultimo punto in quanto una copiosa riduzione della spesa pubblica, e quindi del carico fiscale, non possono che de-potenziare la polizia e rendere più insicure le città del paese.

 

Conservatori: Cameron ha risposto negando le critiche di Brown sul potenziamento della polizia nazionale e ha improntato il suo programma all’insegna della legge e dell’ordine. Cameron ha denunciato più volte, citando fatti concreti e realmente avvenuti, l’iniquità e le falle di un sistema che rischia di vedere fuori dal carcere molti ladri e criminali pronti di nuovo a ricommettere le medesime malefatte. Per far fronte a questa situazione l’unica soluzione è tolleranza zero: non si può transigere sullo sconto di pena e va ridotto il peso della buona condotta negli istituti penitenziari.

 

Liberal-Democratici: il tema della sicurezza è stato forse uno di quello che ha visto Laburisti e Liberali convergere maggiormente. Clegg infatti ha denunciato la politica di Cameron che, pur paventando un maggior stanziamento governativo per le forze dell’ordine, in realtà ridurrebbe la capacità d’azione della forza pubblica. Di fatto Clegg è stato l’unico ad aver denunciato l’assenza di un sostegno economico esplicito alla polizia. E’ importante ricordare che i Liberal-Democratici sono storicamente un partito che ottiene buoni consensi tra le forze dell’ordine e per questo Clegg ha molto combattuto difendendo la categoria e attaccando Cameron in modo da delineare una tacita comunanza di vedute Lib-Lab (sul rapporto tra Liberal-Democratici e forze di polizia si veda il caso delle elezioni comunali 2008).

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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