Dopo l’idea di reintrodurre la leva obbligatoria, il ministro dell’Interno Matteo Salvini pesca nuovamente dal baule dei ricordi e propone l’introduzione dell’obbligo dei grembiuli nelle scuole.
“Vorrei che tornasse il grembiule per evitare che ci sia il bambino con la felpa da 700 euro e quello che ce l’ha di terza mano perché non può permettersela”, ha detto il vicepremier durante un incontro elettorale in provincia di Pisa. E ha aggiunto: “Ma sento già chi griderà allo scandalo ed evocherà il duce, ma un Paese migliore si costruisce anche con ordine e disciplina“.
Grembiule scuola, Associazione nazionale presidi: “Le priorità sono altre”
Ad accogliere la proposta avanzata dal leader della Lega è il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli. Il quale però, derubrica il tema a questione marginale.
“Non mi sembra ci siano problemi particolari nel farlo, certo abbiamo altre priorità, non mi sembra, insomma, una questione fondamentale. L’emergenza più importante è un’altra: abbiamo solai e controsoffitti delle scuole che andrebbero monitorati, ogni settimana c’è un crollo”.
Divise nelle scuole, cosa dice la legge italiana
Per molti genitori, soprattutto di bambini che frequentano la scuola materna, il grembiule è già una realtà quotidiana. Sono tanti, infatti, gli istituti italiani che prevedono nel loro regolamento interno l’uso del grembiule durante le ore scolastiche. Accanto a questi, poi, ce ne sono altri che preferiscono lasciare liberi i genitori di vestire i propri figli come ritengono opportuno, senza obblighi né suggerimenti.
Tale dualismo è possibile in virtù dell’art. 3, comma 1, del Dpr 275 che sancisce l’autonomia delle singole scuole nella definizione del piano dell’offerta formativa. Comprese anche le decisioni in materia di divise e abbigliamento.
Nel nostro Paese l’obbligo di indossare una divisa scolastica cadde con la fine del ventennio fascista e la nascita della Repubblica. Negli anni si è spesso discusso della sua reintroduzione. L’ultimo tentativo fu portato avanti nel 2008 dall’allora ministro per l’Istruzione Maria Stella Gelmini che però vedette il suo progetto arenarsi.
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